Giornata pro orantibus, testimonianza delle Sorelle Clarisse
Giornata pro orantibus dedicata alle comunità di vita contemplativa, conversazione con le Clarisse di Carpi: “Quante volte, facendo le scale più antiche, pensiamo alla fecondità dei passi che nel silenzio le nostre sorelle hanno compiuto nei secoli”
di Virginia Panzani
Le Sorelle Clarisse con il vescovo Erio Castellucci in occasione della festa di Santa Chiara lo scorso 11 agosto
Non si annoiano le suore di clausura nel trascorrere le loro giornate, fra le mura del monastero, sempre secondo il medesimo ritmo di alternanza tra preghiera e lavoro? E’ la domanda che talvolta qualcuno si fa nel pensare alla vita religiosa contemplativa ed è anche il punto di partenza per una “chiacchierata” con madre Riccarda e suor Teresa, a nome della fraternità delle Sorelle Clarisse di Carpi – in cui sono rispettivamente madre badessa e professa di voti temporanei – in occasione della Giornata pro orantibus che la Chiesa celebra ogni anno il 21 novembre. “No, non ci annoiamo – rispondono sorridendo le due religiose – perché, anche se la nostra vita quotidiana può sembrare ripetitiva, ogni giorno vissuto alla presenza del Signore, in ascolto della Sua parola e nel servizio silenzioso a Lui e alla Chiesa, porta sempre qualcosa di nuovo. Inoltre, non siamo isolate dal mondo che ci circonda, ma abbiamo la possibilità di coltivare tante relazioni di fraternità con l’‘esterno’”.
Una cappella provvisoria
La preghiera delle Sorelle Clarisse si tiene, al momento, nella cappella Santa Chiara allestita in uno degli ambienti al pianterreno a cui si accede da corso Fanti. La chiesa di Santa Chiara è infatti oggetto di lavori di restauro per la riparazione dei danni inferti dal sisma. Nella cappella si celebra la Messa alle 7 nei giorni feriali e alle 7.30 nei giorni festivi. I fedeli possono partecipare alla Messa e alla liturgia delle Ore.
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