La pietà dei nostri tempi
L’opera di Andrea Saltini “Pietas 2020” raffigura l’umanità del terzo millennio ripiegata sulla pandemia
di Luigi Lamma
“Pietas 2020” di Andrea Saltini è un quadro che colpisce subito l’immaginazione, incuriosisce il richiamo evidente alla raffigurazione della Pietà di cui è ricca la storia dell’arte, con il corpo di Gesù deposto dalla croce e accolto tra le braccia della madre. Quell’uomo dei dolori ormai senza vita ripreso da una prospettiva che rimanda al Cristo morto del Mantegna si ritrova abbracciato da una figura di fantasia, una sorta di astronauta di cui non si scorge il volto. Come mai questa scelta e cosa ha voluto dire l’autore?
“Il quadro fa parte di un’opera più ampia, con vari pezzi e diverse raffigurazioni, altri personaggi fantasiosi – racconta Andrea Saltini – che riflettono un periodo particolare della mia produzione artistica. Il primo lockdown mi aveva bloccato, non riuscivo a fare nulla, non trovavo stimoli, ero sconvolto e continuavo ad interrogarmi. Poi ho capito che per la prima volta il mondo attorno a me si era fermato, nemmeno con il terremoto avevo avuto questa reazione, non avevo più elementi a cui ispirarmi al di fuori di me stesso e della necessità di confrontarmi con la realtà dolente in balia del covid”. E’ davvero interessante questo spunto, l’effetto della pandemia sulla creatività che costringe a guardarsi dentro a fare i conti con se stesso prima di tutto. Da qui come sei arrivato a realizzare la tua Pietas 2020?
“Ho rappresentato un atto di grande teatralità, quel corpo visto dalla prospettiva dei piedi e sollevato da terra colpisce, occupa la scena. Penso sia un’immagine che identifica molto bene il momento che stiamo passando. Il soggetto con le sembianze di un astronauta rappresenta l’umanità del terzo millennio, capace di andare su Marte, di conquistare pianeti e conseguire altri successi nel campo della scienza e della tecnica. Ma ecco che la pandemia ha messo a nudo come quella stessa umanità si sia ritrovata incapace di curare il proprio pianeta ed è costretta a piegarsi sull’uomo sofferente”.
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