Povertà educativa e comunità inclusive
di Giacomo Sforzi
La “povertà educativa”, tema più che mai attuale sulle cronache quotidiane, è stata al centro del seminario svolto in modalità on line sul sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena lo scorso 7 maggio. Coordinato da Elisabetta Soglio, l’evento ha fatto luce su questo problema, ben radicato già nel periodo pre-pandemia. Il Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, nato nel 2016 dalla collaborazione tra Fondazioni di origine bancaria, Terzo settore e Istituzioni, ha sviluppato progetti, esperienze e risorse per contrastare questo fenomeno, inserendosi in un contesto complicato. Alla partenza del progetto hanno contribuito, con finanziamenti al Fondo, anche le Fondazioni Cassa di Risparmio di Carpi e Mirandola.
“Il nostro Paese – ha affermato Paolo Cavicchioli, Presidente di Fondazione CR Modena e dell’Associazione tra le Fondazioni di origine bancaria (Acri) dell’Emilia Romagna – utilizza il 3,5% delle sue ricchezze per sostenere oneri di debito pubblico: una percentuale superiore a quella investita nella ricerca”. Questa disparità, si ripercuote sul livello educativo e formativo: come riporta l’Istat, in Italia il 19% della popolazione possiede un titolo di studio terziario, contro la media Ue del 33%.
“L’idea di investire per rimuovere la povertà educativa – ha spiegato Giorgio Righetti, Direttore Generale di Acri – è nata nel 2015, quando c’erano 1 milione e 200 mila minori sotto soglia di povertà. Sentivamo l’esigenza di un intervento che interessasse l’intero territorio nazionale, capimmo che avremmo potuto fare qualcosa di signifi cativo coinvolgendo Terzo settore e livello istituzionale”… continua a leggere.
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