La Pallacanestro Nazareno ricomincia da se stessa, con tanti giovani in prima squadra
Dopo più di un anno e mezzo di stop la prima squadra Nazareno riparte, puntando sulla freschezza e sulle qualità dei propri giovani
Sono passati ormai diciotto mesi dall’ultima gara giocata in Serie D dalla compagine carpigiana, un’infinità per chi ha nel cuore e nelle gambe uno sport che fa dell’intensità e della caparbietà due ingredienti fondamentali. Più di 500 giorni sono passati tra allenamenti tra le mura della camera da letto, al parco in solitaria, i più fortunati in cortile con il canestro amatoriale, bramando di tornare presto a uno stralcio di normalità che tanto manca a questa disciplina, limitata da due aspetti critici nella diffusione del virus (contatti frequentissimi e gioco indoor).
La Pallacanestro Nazareno ha ricominciato senza d’altra parte aver mai davvero chiuso i battenti, ma questa volta è sul serio: “Abbiamo sofferto tanto assieme ai nostri ragazzi – è il commento del presidente Andrea Pavarotti – tra appuntamenti online e allenamenti all’esterno e privi di contatto. Adesso che sembra ci sia uno spiraglio per tornare, anche se gradualmente, alla una situazione che si avvicina alla normalità, abbiamo voglia di spenderci e metterci in gioco“.
Una mentalità che traspare dalle scelte e dalla gestione, nelle primissime settimane di lavoro, di una prima squadra mai così verde negli interpreti: “I ragazzi che hanno sudato e sofferto durante il lockdown si sono guadagnati il diritto di essere le basi su cui rifondare un progetto che guarda avanti, nello sviluppo e nel gioco. Ripartiamo da una categoria che, avendo rinunciato la stagione passata per tutelare la sicurezza dei nostri giocatori, ci spetta di diritto: pensiamo che la Promozione sia il palcoscenico adatto per testare e migliorare tecnica e vissuto dei ragazzi che hanno il Nazareno tatuato sul petto. Un roster guidato da una faccia conosciuta e che conosce bene i punti da migliorare di ogni effettivo, avendo già seguito ognuno di loro nelle passate stagioni fin dalle primissime giovanili: Luca Barberis“.
“Abbiamo obiettivi chiari e che guardano esclusivamente alla crescita di ognuno di questi ragazzi – rincalza il nuovo coach – ognuno di loro ha dato e ci ha dato tanto da quando è scoppiata la pandemia, sacrificandosi con costanza e tanta passione. Questo ci ha spinto a voler puntare su un progetto che metta i giocatori al centro, lavorando giorno dopo giorno per migliorare qualità e mentalità di ragazzi che, dopo mesi passati dietro a uno schermo, pensiamo abbiano davvero fame di riprendere a giocare“.
È una rosa che davvero sorride alle giovanili, dato che i “senatori” del gruppo sono i ragazzi nati nel 2000: Emanuele Bonfiglioli, già nella selezione da diversi anni, sarà il trait d’union con i nuovi arrivi e coetanei Riccardo Lugli e Marco Canevazzi, mentre più giovani di una sola annata abbiamo il quartetto composto da Matteo Guandalini, Samuele Rizzo, Paolo e Mauro Beltrami, appena usciti dall’annata di Under 20 in collaborazione con la Polisportiva Campogalliano.
Questi sono solo sette dei 16 membri di un roster che, alla vigilia del primo allenamento di giovedì 26 agosto, ha dato il bentornato a due facce che saranno fondamentali per la crescita di tutto il gruppo.
“Federico Manzini e Alessandro Losi, pietre miliari ed ex colonne portanti nelle diverse stagioni tra 2000 e 2012, sono stati due ciliegine su una torta speciale – riprende Barberis – e credo, assieme a tutta la società, che la tecnica, il vissuto cestistico e l’enorme carisma che possono mettere in campo “Alle” e “Manzo” saranno di incredibile importanza per l’apprendimento di giocatori che due anni fa calcavano le fila dell’Under 14 e dell’Under 15.”
Allenamenti ricominciati ormai due settimane fa, carichi di lavoro che non badano a spese (sette appuntamenti settimanali tra palestra e outdoor) e grande sinergia con le giovanili, anch’esse ripartite sette giorni or sono: gli ingranaggi di un Nazareno rinnovato e ringiovanito si stanno muovendo di nuovo per rimettere in gioco tutti, dai più piccini ai più grandi.