«Beati
Il Settimanale, In cammino con la Parola, Spiritualità
Pubblicato il Febbraio 9, 2022

«Beati voi»

Commento al Vangelo di don Carlo Bellini - Domenica 13 febbraio 2022

 

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone. Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: “Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. (…)”.

 

Commento

In questa domenica iniziamo a leggere il capitolo 6 (dal versetto 17) del vangelo di Luca che ci accompagnerà fino all’inizio della quaresima.

I primi versetti del capitolo raccontano dapprima due controversie sul sabato e in seguito la chiamata dei dodici, su una montagna, dopo un momento di preghiera. Poi i discepoli e il maestro scendono e incontrano nella pianura folle di persone provenienti da ogni dove. Allora Gesù con grande solennità inizia un discorso che si protrarrà fino alla fine del capitolo.

È l’equivalente del discorso della montagna di Matteo, anche se molto più breve, ma in sostanza sintetizza il messaggio di Gesù. Il testo di oggi ci presenta le beatitudini e viene spontaneo il confronto con quelle di Matteo che conosciamo meglio.

Alcune differenze sono evidenti. In Luca le beatitudini sono quattro e sono rispecchiate da quattro “guai” che creano un’antitesi. La formula «guai a …» è quasi il contrario di una beatitudine e vari testi della Bibbia mostrano l’uso letterario di questa antitesi: «beati quelli che…», «guai invece a quelli che…».

Normalmente si dice che le beatitudini in Luca sono più concrete. Dalla prima notiamo che sono beati i poveri, e non i poveri in spirito come specifica Matteo. I poveri sono davvero coloro che sono in difficoltà materiali, che vivono ai margini, la categoria non viene spiritualizzata. Così il guai riferito ai ricchi accentua la tematica della concreta povertà.

La seconda e la terza beatitudine vedono l’introduzione di un avverbio “ora” che istituisce un prima e dopo: tra l’oggi della fame e del pianto e il futuro dell’intervento di Dio che porterà sazietà e gioia. Emergono chiaramente alcuni temi cari a Luca. Uno è l’attenzione per la vita dei poveri. L’altro e il capovolgimento della storia per azione di Dio, tema che troviamo ad esempio anche nel magnificat. Certo il vangelo di oggi non è il discorso di un uomo religioso, saggio e sensibile alla condizione dei poveri, non è solo questo. L’uso della parola beati con la sua densità spirituale orienta la nostra lettura in tutt’altra direzione.

Le beatitudini di Luca sono ancora più scomode di quelle di Matteo, perché non si possono facilmente rileggere come rimandi ad un’interiorità devota. Esse non ci invitano certo a lodare la povertà e in fondo neanche a demonizzare la ricchezza. Luca è scandalizzato dalla povertà dei poveri, tanto che è l’unico che riporta il racconto del povero Lazzaro, ma contemporaneamente dichiara beati i poveri. Ecco una posizione tipicamente cristiana, trovare la beatitudine in una realtà che è assolutamente da cambiare.

Condensare una complessità di piani in un discorso sapienziale, sintetico e un po’ criptico, tutto sommato non pretenzioso nell’analisi, che fonda la sua possibilità su uno sguardo sulla realtà non ordinario. Uno sguardo che tiene insieme, un punto di vista profondo che, accogliendo la concretezza dello stile di Luca, sarebbe riduttivo definire sbrigativamente spirituale.

Non c’è una spiritualizzazione facile che disincarna l’uomo e lo fa pensare ad altro per trovare sopportabile la sua condizione; c’è invece un incontrare la carne e la storia con il coraggio di non voltare lo sguardo da un’altra parte, accettando l’angoscia che suscita l’opacità dell’ordinario fino a cogliere lì, nell’”ora” di chi ha fame, un luogo che è già ospitale di salvezza. La vita non avverrà quando tutto sarà risolto, anche se un giorno lo sarà, ma c’è già adesso un modo di stare nelle cose dell’esistenza che è vita piena, salvezza.

Beatitudine non è la promessa di una patinata felicità, non è il sinonimo di un ritrovato che non faccia sentire il dolore e l’angoscia. Le beatitudini sono l’annuncio che esiste per gli uomini una via percorribile per stare nel mondo in modo vitale.

Il resto del discorso mostrerà in altri ambiti dell’esperienza umana cosa vuol dire saper stare nella vita in questo modo. C’è qui qualcosa di divino, per fare questo ci vuole l’aiuto di un dio che sappia cosa è un uomo. Anzi è la prospettiva, il punto di vista di un dio che si è fatto uomo.

Saziati: il verbo «essere saziato», in greco chortazo, sarà usato ancora da Luca nella moltiplicazione dei pani (9,17) e nella parabola di Lazzaro (16,21).

Guai: troviamo i guai in particolare nella letteratura profetica dove si riferisce a disgrazie descritte o auspicate. Si veda ad esempio Is 5,8-22. Non sfugga la forte provocazione del «guai a voi ricchi», pronunciato a fronte di tutte le forme di religiosità che ritengono ricchezza e benessere un segno della benedizione di Dio.

Il campo giochi è speciale perché…
Tante le attività estive presso la parrocchia di Sant’Agata Cibeno, con una media giornaliera di 150 presenze
di Giacomo Sforzi 
Pubblicato il 2 Luglio, 2025
Tante le attività estive presso la parrocchia di Sant’Agata Cibeno, con una media giornaliera di 150 presenze
Il canile di Carpi e Novi alla Notte Fluo
Le volontarie del Gruppo Zoofilo Carpigiano, con il banchetto del canile di Carpi e Novi di Modena, erano presenti alla Notte Fluo, la festa più colorata dell’estate carpigiana in via Cuneo e piazzale Gorizia. Un’opportunità preziosa per dare visibilità agli ospiti della struttura ma anche per fare sensibilizzazione
di redazione@notiziecarpi.it 
Pubblicato il 2 Luglio, 2025
Le volontarie del Gruppo Zoofilo Carpigiano, con il banchetto del canile di Carpi e Novi di Modena, erano presenti alla Notte Fluo, la festa più color...
“Chi dona riceve molto di più”
Diario del viaggio in Brasile con il vescovo Erio Castellucci /2: in Amazzonia, dove presta servizio il modenese don Maurizio Setti
di Giacomo Sforzi 
Pubblicato il 2 Luglio, 2025
Diario del viaggio in Brasile con il vescovo Erio Castellucci /2: in Amazzonia, dove presta servizio il modenese don Maurizio Setti
Scuola, i piccoli passi dei bambini
Infanzia, firmata la convenzione con gli istituti privati paritari. Situazione nido: servirebbero più posti
di Giacomo Sforzi 
Pubblicato il 2 Luglio, 2025
Infanzia, firmata la convenzione con gli istituti privati paritari. Situazione nido: servirebbero più posti
Il Comune di Carpi promuove il “Patto per la lettura”
Obiettivo è dare continuità alle iniziative di promozione della lettura già consolidate sul territorio. L’adesione è aperta a soggetti pubblici e privati
di Silvia 
Pubblicato il 2 Luglio, 2025
Obiettivo è dare continuità alle iniziative di promozione della lettura già consolidate sul territorio. L’adesione è aperta a soggetti pubblici e priv...
A 95 anni dalle nozze: i coniugi Focherini e Mirandola
95 anni fa, il 9 luglio 1930, Odoardo Focherini e Maria Marchesi si univano in matrimonio nel Duomo di Mirandola. La memoria del loro legame con la città dei Pico rivivrà in tre eventi organizzati da Diocesi, Parrocchia, Comitato Sala Trionfini e Amici della Consulta
di redazione@notiziecarpi.it 
Pubblicato il 2 Luglio, 2025
95 anni fa, il 9 luglio 1930, Odoardo Focherini e Maria Marchesi si univano in matrimonio nel Duomo di Mirandola. La memoria del loro legame con la ci...