Musica, pittura e teatro per trasmettere i valori della vita
Un unicum in Italia: l’associazione ZeroK di Carpi affronta le cure palliative attraverso l’arte. Il presidente Cruciani: “Molti tabù ancora da superare”.
di Maria Silvia Cabri
Il loro nome non deve trarre in inganno: le cure palliative, di cui sempre più spesso si parla, non sono un “palliativo”. E soprattutto non sono sinonimo di cure terminali, visto che riescono a garantire alla persona malata ed alla famiglia la migliore qualità di vita possibile nel “qui ed ora”, con un’attenzione specifica e adeguata verso tutti i bisogni. Questo il filo conduttore che ispira l’associazione “Zero K”, che ha sede presso la Casa del Volontariato di via Peruzzi 22 a Carpi, e che si pone come una realtà pressoché unica in Italia, come spiega il presidente e socio fondatore Massimiliano Cruciani, infermiere esperto di cure palliative e terapia del dolore.
“Zero K”: come nasce?
Siamo una Aps, associazione di promozione sociale, nata nel 2018 con un intento specifico: diffondere la cultura e la filosofia delle cure palliative attraverso tutte le forme di arte contemporanea: musica, teatro, fotografi a, danza, scrittura, poesia, mediante eventi, corsi di formazione, seminari ed incontri. L’associazione è finalizzata infatti a stimolare i contatti fra le persone, gli enti e le associazioni che si occupano di queste tematiche, in modo da allargare gli orizzonti formativi di professionisti sanitari, cittadini e insegnanti, affinché sappiano trasmettere l’amore per la cultura palliativista ed artistica come un bene per la persona ed un valore sociale.