Dio ci parla nel libro della natura
Nel tempo di Quaresima le riflessioni dei Fratelli di San Francesco in sintonia con il cammino sinodale.
di Fra Marcello, Fratelli di San Francesco
San Francesco, fedele alla Scrittura, ci propone di riconoscere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà”; sono le parole con le quali Papa Francesco introduce l’Enciclica Laudato sì parlando della nostra casa comune, con la quale condividiamo l’esistenza. Davvero il Creato è un libro aperto, spalancato ai nostri occhi, affinché possiamo “leggere” tutta la bellezza e la grandezza del Creatore.
La natura e tutte le cose belle che ci circondano ci parlano di Colui che le ha create e ci invitano a lodarlo e benedirlo sempre e con grande gioia. Eppure noi siamo così distratti, e spesso rimaniamo ciechi e sordi di fronte a tanta bellezza che ci circonda e continuamente ci parla; basterebbe qualche volta fermarsi e alzare un po’ lo sguardo, aprire un poco le orecchie, per accorgerci che intorno a noi c’è un mondo che freme e che sprigiona vita.
San Francesco, nella sua purezza e semplicità, aveva uno sguardo stupito e pieno di meraviglia, e ogni volta che guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature, predicava persino ai fiori e «li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione».
Arriverà anche a comporre una bellissima Lode cantata, che intitolerà il Cantico di frate Sole, dicendo: “ogni giorno usiamo delle creature e senza di loro non possiamo vivere, e in esse il genere umano molto offende il Creatore. Ogni giorno ci mostriamo ingrati per questo grande beneficio, e non ne diamo lode, come dovremmo, al nostro Creatore e datore di ogni bene”.
E diceva ancora: “Al mattino, quando sorge il sole, ogni uomo dovrebbe lodare Dio che ha creato quell’astro, per mezzo del quale i nostri occhi sono illuminati durante il giorno. E a sera, quando scende la notte, ogni uomo dovrebbe lodare Dio per quell’altra creatura: fratello fuoco, per mezzo del quale i nostri occhi sono illuminati durante la notte. Noi siamo tutti come dei ciechi e il Signore ci illumina gli occhi per mezzo di queste due creature. Riguardo a queste e alle altre creature, di cui ogni giorno ci serviamo, dobbiamo sempre lodare in modo speciale lo stesso glorioso Creatore” (Fonti Francescane 1592).
Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, e non cogliamo la bellezza nella nostra relazione con il mondo, rischiamo realmente di diventare indifferenti e freddi, con lo spirito calcolatore di chi guarda alla natura e alle risorse solo come oggetti di consumo. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste e sapremo metterci nella diposizione di chi accoglie un dono, ecco che la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea. Infatti Dio, che ci parla di sé attraverso il Creato, ci sollecita a prendercene cura e a non sprecare tanta bellezza che ci è stata donata per potere gioire e per usarne in rendimento di grazie.
Sappiamo quanto è attuale, oggi più che mai, la questione della emergenza ambientale, e quanto sia urgente ritornare ad un uso sobrio e intelligente delle creature, che purtroppo tante volte sciupiamo e maltrattiamo. Ascoltare la voce di Dio che ci parla attraverso la bellezza delle cose create, significa allora sapere vivere sempre in rendimento di grazie, prendendoci cura di ciò che Lui, nella sua infinita Bontà, ci ha donato. Ci auguriamo allora di mantenere sempre vivo in noi quello spirito semplice e contemplativo di San Francesco, che ci fa cantare con cuore riconoscente: “Laudato sii Signore per tutte le tue creature!”
Pace e bene
Ringraziamo i Fratelli di San Francesco per averci accompagnato in questo itinerario di Quaresima dedicato al tema sinodale dell’ascolto. Tutte le riflessioni sono disponibili nella sezione Spiritualità/ Tempi forti.