Sulla via della croce
Verso la Settimana Santa con una lettura catechetica e spirituale di alcuni pregevoli pezzi del Museo diocesano.
di Andrea Beltrami
“Pietà”, Teodoro Ghisi, XVI sec.
Continuiamo il cammino quaresimale attraverso le opere d’arte esposte al Museo diocesano “Cardinale Rodolfo Pio di Savoia” trattando, in particolare, di tre opere di notevole interesse.
Proprio per aiutarci a vivere le sequenze della Passione di Gesù seguiamo un ordine “temporale” della vicenda. La prima opera, che non sfugge al visitatore seppure collocata in un angolo del Museo, è l’Ecce Homo attribuito ad Adeodato Malatesta proveniente dalla chiesa parrocchiale di San Giacomo Roncole.
Prima di giungere al Museo diocesano era collocato nella sacrestia e attribuito erroneamente a Sante Peranda. Studi e approfondimenti, supportati dal restauro effettuato nel 2001, hanno portato alla mano del Malatesta, evidente se lo si confronta con l’analogo dipinto della parrocchiale di Concordia, eseguito dall’artista modenese nel 1856, a sua volta ispirato ad un lavoro di Guido Reni visibile alla galleria estense di Modena. La somiglianza risulta tale da ritenere che il quadro conservato al Museo sia una replica di quello concordiese.