Cercare vie di pace: testimonianza di Giulio Allesina
Come anticipato da Notizie tra i volontari della Carovana della pace anche i carpigiani Marco Reguzzoni e Giulio Allesina ai quali abbiamo chiesto di raccontare la loro esperienza (2)
di Giulio Allesina
Ho forse preso un po’ troppo a cuor leggero il messaggio di Marco, in cui diceva che sarebbe andato in Ucraina e che stava raccogliendo aiuti umanitari di vario genere. Per prima cosa non riuscivo a trovare una quadra, un bilancio materiale-morale. Quanti cartoni di latte condensato sono sufficienti a poter dire a sé stessi “ho contribuito”, “ho fatto qualcosa di buono”?
Mi sono arrovellato in questo dilemma etico per mezza giornata ed ho capito che non c’era quantità di farmaci che avrebbe spento la voglia di dare aiuto concreto e tangibile alla disgrazia dilagante alle porte d’Europa, non c’era un numero di confezioni di pannolini sufficiente che mi facesse sentire meno impotente.
Mando un messaggio: “Marco, se hai bisogno per guidare io posso venire con te”. I giorni prima del viaggio si oscilla tra euforia e paura, scelgo per precauzione di non dire a nessuno che sto partendo. Non ho alcuna capacità di valutare i rischi a cui mi sto esponendo. Ci fanno installare tre app per segnalare le minacce missilistiche su Leopoli, partecipiamo ad una call serale con persone già sul territorio ucraino e sentiamo in diretta le prime sirene.