Il futuro delle imprese è nella “conoscenza tesaurizzata”
“Lo sportello di Notizie”: Guido Zaccarelli, consulente d’azienda, interviene su questioni inerenti il vivere quotidiano.
Il terzo millennio sta fortemente modificando gli assetti organizzativi delle aziende, esposte continuamente ai richiami di una economia che soffre la presenza di avversità sanitarie e geopolitiche, e dalla ricerca di identità delle persone che escono dal luogo di lavoro, se non corrispondente ai propri valori etici e morali.
I soggetti, e in modo particolare oggi sempre più giovani, lasciano le imprese quando avvertono dentro di sé la presenza di un disagio in grado di condizionare la dimensione psico-fisica, lo stato d’animo fino a congiungersi con le relazioni interpersonali. La mancanza di valori etici e morali sostenuti dalla assenza di istruzione, di formazione ed educazione, incidono nelle scelte presenti e future a cui i collaboratori tendono per la crescita professionale e personale.
I lavoratori sono sempre più esposti alla ricerca di una azienda in cui stare bene e privilegiano le scelte rispetto ad un salario più attraente proposto da altre imprese. Lo stipendio, quindi, non è più impiegato per rimanere o uscire dal proprio tessuto lavorativo. La mancanza di queste condizioni apre scenari imprevedibili per le aziende perché viene a mancare la conoscenza organizzativa necessaria per consolidare i pianti di crescita e di sviluppo dei modelli di business.
Pensiamo ad esempio se un gruppo di persone, che appartengono ad un team, nel volgere di breve tempo lasciassero in massa l’azienda per approdare in una nuova impresa.