AMO: un grazie collettivo a chi si è speso per la pandemia
Festa ed emozione per il ritorno del Gran Galà dell’Amo, nel 25° anniversario dell’associazione. Il premio Donata Testi al dottor Cavanna.
di Maria Silvia Cabri
Il consiglio direttivo Amo
“Leave no one behind. Per non lasciare indietro nessuno”. Questo è stato il tema scelto per la 18ª edizione del Gran Galà dell’Amo che si è svolto lo scorso 16 giugno a Villa Ascari, alla presenza di quasi 300 persone tra volontari, medici, cittadini, rappresentanti del mondo politico e istituzionale.
Una frase simbolica che bene esprime lo spirito dell’associazione di volontariato e che richiama un tema più volte affrontato durante la serata: la pandemia e le difficoltà dei due anni appena trascorsi. Il Gran Galà si è aperto con il ricordo molto toccante e commovente di due persone che sono venute a mancare, Isa Bertolini, co-fondatrice di Amo e infermiera e caposala al Ramazzini, e Leo Barbieri, indispensabile collaboratore di Amo, ai quali è stata dedicata la serata.
“Sono trascorsi tre anni dall’ultima volta che ci siamo trovati qui tutti insieme – ha esordito un’emozionata Franca Pirolo, presidente dell’Amo -. E’ questo per noi un anno molto importante, perché festeggiamo i 25 anni di attività. Siamo molto orgogliosi di questo traguardo, che è frutto di un intenso lavoro di squadra, a partire dai nostri volontari che sono il ‘cuore pulsante’ di Amo, e poi i medici, psicologi, infermieri, oss, e i tanti collaboratori”.