Una matita nelle mani di Dio
Don Antonio Dotti, direttore del Centro Missionario Diocesano, ha introdotto l’opera di Daniela Salvaterra come una concreta esperienza di vita che tocca e cambia il cuore. La Casa Madre Teresa da lei coordinata si rivela come il riflesso tangibile del Regno di Dio in terra.
Alla serata, tenutasi a Quartirolo venerdì 3 giugno scorso, erano presenti tra i tanti, i membri del Consiglio Missionario Diocesano, i ragazzi ucraini accolti presso la parrocchia e don Filippo Casadio di Modena che segue da vicino i progetti legati al Perù. Daniela è una ragazza semplice a dir poco. Ogni sua parola è essenziale, spoglia ed efficace. Contenta, ringrazia per l’amicizia nata da qualche anno, con il Centro Missionario di Carpi che, grazie ai suoi benefattori, la aiuta a sostenere le attività della Casa Madre Teresa.
Nel 2003, sostenuta dall’Operazione Mato Grosso ed ispirata dagli insegnamenti del suo fondatore, Padre Ugo de Censi, che esorta a spendere la propria vita per i poveri, alla ricerca di Dio, arriva nella parrocchia di Encañada, che si trova nella provincia di Cajamarca, sulle Ande.
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