Aperto
Chiesa
Pubblicato il Ottobre 7, 2022

Aperto il nuovo anno pastorale con il vescovo Erio

Nell’apertura del nuovo anno pastorale, domenica 9 ottobre in Cattedrale a Carpi, il vescovo Erio Castellucci ha presieduto l’incontro diocesano nel quale ha tracciato le linee del nuovo anno, il secondo del cammino sinodale, consegnando il mandato ai catechisti. Che cosa sono i “I Cantieri di Betania”

Incontro del Vescovo con gli operatori della Catechesi delle Diocesi di Carpi e di Modena – Foto di Kristina Bychkova

 

Inizia il secondo anno del cammino sinodale

Nell’apertura del nuovo anno pastorale, domenica 9 ottobre, alle 20.45, in Cattedrale a Carpi, il vescovo Erio Castellucci ha presieduto l’incontro diocesano nel quale ha tracciato le linee del nuovo anno, il secondo del cammino sinodale da percorrere insieme alla Chiesa italiana, consegnando il mandato ai catechisti.

Di una sola cosa c’è bisogno”: è la frase di Gesù che dà il titolo a questa “assemblea” e che viene pronunciata nell’episodio dell’incontro con le sorelle Marta e Maria nella casa di Betania, località vicina a Gerusalemme. Si tratta del brano del Vangelo di Luca (Lc 10,38-42) scelto come punto di riferimento per il secondo anno di cammino sinodale. Proprio monsignor Castellucci, nella recente seduta del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) a Matera, è stato nominato presidente del Comitato nazionale del cammino sinodale.

In sintonia con la Chiesa italiana: i Cantieri di Betania

Si intitola “I Cantieri di Betania” il testo con le prospettive per il secondo anno del cammino sinodale consegnato dalla Cei alle Chiese locali. “Con il lavoro dei gruppi sinodali nel primo anno del cammino sinodale dedicato all’ascolto, ogni Diocesi ha contribuito alla definizione dei Cantieri di Betania – spiegano Laura Lamma e Simone Ghelfi, referenti della Diocesi di Carpi per il Sinodo -. Uno degli obiettivi è coinvolgere coloro che finora sono rimasti più ai margini di questa consultazione”. “L’immagine del cantiere – sottolineano – indica la necessità di un lavoro che duri nel tempo, che non si limiti all’organizzazione di eventi, ma punti alla realizzazione di percorsi di ascolto ed esperienze vissute”.

Tre i cantieri individuati a livello nazionale: quello della strada e del villaggio, quello dell’ospitalità e della casa, e quello delle diaconie e della formazione spirituale.

Infine, come previsto sempre dalla Cei, ogni Chiesa locale può aggiungerne un quarto che valorizzi una priorità risultante dal cammino sinodale che sta vivendo. Per le Diocesi di Carpi e di Modena-Nonantola si è scelto congiuntamente il tema/cantiere dei linguaggi, focalizzato sulla catechesi, sulla liturgia e sull’omelia.

 

Il video integrale

 

 

 

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