No alle strumentalizzazioni della storia
“L'idea di un mondo senza guerre è un'utopia o è una prospettiva praticabile?"
Sono partiti da un interrogativo, quanto mai attuale i relatori del seminario che si è tenuto ieri mattina al cinema Eden a Carpi. Una domanda quanto mai attuale: “L’idea di un mondo senza guerre è un’utopia o è una prospettiva praticabile?”. Al convegno, promosso dalla Diocesi di Carpi, dalle Consulte comunali B e C, dall’Udi e da varie altre associazioni sia laiche che cattoliche, con il patrocinio del Comune, sono intervenuti Elissa Bemporad, docente di storia ebraica e dell’Europa orientale e l’Olocausto e professore associato di storia al Queens College, City University di New York (con un video registrato per l’occasione), il professor Matteo Al Kalak, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia, e la fotoreporter e scrittrice Annalisa Vandelli. Di fronte ad un pubblico di oltre 60 persone, i relatori, moderati dal professor Brunetto Salvarani, hanno cercato di dare la propria personale risposta alla tematica proposta, attingendo dalla propria sensibilità e campo di azione. Tutti e tre si sono soffermati sul problema della strumentalizzazione della storia, posta in essere per “giustificare” la guerra in Ucraina. Presenti al seminario anche Tamara Calzolari, assessore alle Politiche sociali, Arianna Agnoletto, presidente della Consulta C, e don Carlo Bellini, parroco di San Giuseppe Artigiano e vicario episcopale per la pastorale e l’evangelizzazione e Martino Marchi dell’associazione Mriya, “sogno” in lingua ucraina, ideata da giovani della comunità ucraina di Carpi per sostenere i loro connazionali. Al termine si è svolto un momento conviviale al Circolo Bruno Losi.