Introduzione. Storia della medicina I
Etica della vita, la rubrica di Gabriele Semprebon.
Vorrei presentare mese per mese una malattia importante del passato, che magari resiste ancora oggi, descrivendone gli approcci terapeutici e sociali. A parte l’interesse che può suscitare questa tematica, mi pare importante focalizzare l’attenzione su questi aspetti per confrontarci con i nostri antenati. Emergeranno storie incredibili, sofferenze indicibili, superstizione e religiosità mescolate insieme, grandi business a scapito di poveri ammalati. Si potrà evidenziare come tante cose sono cambiate, la potenza e l’importanza della ricerca, quanto oggi ci lamentiamo di situazioni che in realtà sono idilliache in confronto ai tempi remoti ma anche quanti atteggiamenti sono rimasti invariati dal passato. Insomma, un confronto per capire e per apprezzare anche ciò che oggi abbiamo.
Fino al diciannovesimo secolo le cure si basavano spesso su superstizioni. Una pratica applicata ad ogni tipo di malattia era il salasso e questo era fonte di grande guadagno per chi aveva la facoltà di praticarlo; altra pratica diventata regola comune fino a pochi anni fa era il riposo. I pazienti venivano costretti a lunghissimi periodi di immobilità forzata quasi fosse una magica cura che risolvesse tanti problemi, in realtà, il riposo prolungato può essere estremamente dannoso a livello muscolare, articolare, cardiovascolare. I rimedi erano spesso un riutilizzo di liquidi biologici umani; nel Rinascimento feci e urine erano assunti come farmaci, essiccati, macinati, affumicati o distillati. Gli escrementi venivano usati in cosmetica, il sangue era considerato una cura utile per ogni malattia, dai cadaveri si prelevavano capelli, saliva, organi, liquidi biologici, cerume per farne unguenti e pomate.
Le cure odontoiatriche erano spesso una tortura vera e propria: abbiamo testimonianze di queste addirittura 5000 anni prima di Cristo in documenti sumerici. In Italia gli etruschi furono i primi a utilizzare protesi dentarie con corone in oro e ponti fissi. Le cure dentarie erano le più strampalate come pure gli interventi sui denti che spesso venivano prelevati da cadaveri e impiantati in viventi con la propagazione di infezioni mortali e questo fino alla fine del 1800. Tutto ciò come semplice introduzione a uno spaccato di vita estremamente interessante da tanti punti di vista: storiografi co, bioetico e di cultura sociale.