Scienza pura e scienza di potere
L’uomo contemporaneo spesso ride della fede o non la prende in considerazione ritenendola cosa da bambini, e poi, si dimostra totalmente dogmatico nei confronti della scienza dove ripone una fede cieca ed assoluta. Questa fede nella scienza è ciò che per molti aspetti ha consentito agli ordini sociali moderni di resistere in quanto hanno sostituito la fede nelle verità assolute con questa fiducia scientista senza confini. Ciò che dice la scienza è vero, dicono in molti, eppure è proprio della scienza moderna non avere dogmi. Altra considerazione che si può fare alla stregua di ciò è che la ricerca scientifica sia sempre a favore dell’uomo; in realtà si è visto come anche questa disciplina è corrotta da potere e denaro, o meglio, anche la conoscenza sottostà alle leggi del mercato. Solidi finanziamenti vengono concessi da grandi gruppi per precisi interessi, non di certo per la ricerca pura. Quando la scienza cominciò a risolvere concretamente tanti problemi che affliggevano l’uomo e che parevano insolubili, questa divenne una sede di potere, un trampolino di lancio per conferire nuovi scranni prestigiosi.
Già dal XVI° secolo regnanti e banchieri destinarono risorse enormi a finanziare spedizioni geografiche intorno al mondo per i loro interessi, per acquisire potere, non di certo per studiare le malattie che affliggevano i popoli che incontravano in questi viaggi. Conquistare nuove terre voleva dire nuove imperi commerciali nuovi guadagni e una identità sociale sempre più al vertice. È disarmante comprendere che, per molti versi, la ricerca scientifica può prosperare solo alleandosi con altre forze che la dominano e l’orientano. L’uomo è andato sulla luna, ha raggiunto certamente conoscenze inimmaginabili fino a poco tempo fa ma questi obiettivi sono una scelta tra tanti e chi pesa di più sul piatto della bilancia è certamente il bersaglio che crea più scurezza economica e più potere per qualcuno.
Ovviamente e per fortuna non tutta la ricerca è orientata da chi ha in mano il potere di farlo; esistono ricercatori che con sacrifici enormi e difficoltà estreme riescono, autonomamente o comunque in maniera molto libera, a fare una ricerca pura scevra da ogni interesse, anzi, l’unico interesse è il miglior interesse dell’uomo. Il progresso della ricerca pura è positivo in sé, dato che corrisponde a una delle fondamentali vie di civilizzazione: capire a fondo chi siamo e le caratteristiche del mondo fisico e biologico in cui viviamo; valori forti che incidono anche sul progresso di ognuno di noi.
Condividi sui Social