Presentato il Pug per la Città Diffusa del futuro
Cinque gli asset strategici: ambiente, innovazione tecnologica, collegamenti, welfare, fattore identitario
Il valore del nuovo Piano Urbanistico Generale dell’Unione non risiede solo nella qualità della proposta. Il documento è il risultato di un lavoro di squadra e di una capacità di ascolto del territorio iniziata con la fase di consultazione, già nella sua predisposizione, a cui è seguito il questionario distribuito nel periodo del lockdown, lo spazio web dedicato e l’apertura di uno sportello virtuale, collegato direttamente con l’Ufficio di Piano. L’unicità di questo PUG è data anche dal consenso unanime e convinto dei comuni di appartenenza nell’affrontare insieme questo traguardo. Una vera rarità, se si pensa che il risultato ottenuto è andato al di là delle singole appartenenze: un Piano frutto di sinergie e connessioni per fare sistema e rendere più competitivo questo territorio.
“Un PUG fatto nella dimensione dell’Unione – dichiara il Presidente dell’Unione, Alberto Bellelli – è una sfida straordinaria che racconta una volontà politica di questo territorio e dei 4 comuni che hanno immaginato una realtà non solo amministrativa, ma un modo diverso di pensare i nostri territori. Il PUG si sviluppa come grande scelta politica e avviene come storia di successo dal punto di vista delle performance. Trovo molto efficace la definizione utilizzata da Regione nei confronti dell’Unione che è quella di “Città Diffusa”: un’Unione che ha nel proprio spirito di collaborazione, programmazione e sviluppo, elementi che cercano un profilo identitario, all’interno di un territorio più ampio. Che significa accettare la sfida di stare insieme non soltanto per quelle che sono state per anni le pieghe della burocrazia, ma per diventare un fattore di condivisione e prospettiva. La Città Diffusa la fotografiamo in questo documento strategico che sarà oggetto di confronto per tutto il 2023”.
L’occasione del Piano è anche un’opportunità sul piano culturale, sui nuovi assi strategici che muovono la pianificazione urbana.
“Per l’Unione delle Terre d’Argine – commenta Roberto Solomita, Assessore Unione con delega alla Pianificazione Territoriale – il nuovo PUG intercomunale è la sfida più rilevante e strategica di questa consigliatura 2019-24. Sul nuovo assetto urbanistico, e dunque sulle strategiche scelte di politiche abitative, mobilità e viabilità, di dotazione di servizi e di aree produttive e sul rapporto con l’ambiente e il paesaggio, si gioca buona parte della prospettiva delle nostre comunità. Dovremo mantenere vivo sia lo spirito di innovazione che la visione verso il futuro, grande attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale ed essere “attrattivi” attraverso la capacità di coniugare lo sviluppo con la qualità complessiva dei territori. Non possiamo infatti più limitare alla sola riduzione del consumo di suolo la sensibilità ecologica, ma considerare invece l’intera gamma delle scelte urbanistiche in chiave di transizione ecologica e solidale. I profondi mutamenti climatici e sociali che stiamo vivendo ci pongono di fronte alla necessità di rivedere radicalmente molte delle scelte del passato in termini di gestione del territorio nell’intento di migliorare lo stato di benessere e la qualità della vita. È una sfida che richiede alla politica e alle istituzioni responsabilità e progettualità per mettersi alla guida di un cambiamento tutto orientato alla sostenibilità, ovvero un nuovo modello di sviluppo che generi positivi impatti economici, sociali e ambientali.”
Il PUG è declinato su 5 asset strategici: ambiente, innovazione tecnologica (vicinanza alla crescita economica di un territorio capace di attrarre), collegamenti (cosa siamo oggi lo determinano anche le nostre connessioni), welfare ( come fattore anche mutualistico nel senso di una comunità che può sostenersi al suo interno), fattore identitario (ci spiega cosa vuole essere oggi una città diffusa, abitanti che vogliono essere anche comunità).
“L’occasione di confronto – aggiunge Enrico Diacci, assessore della Giunta dell’Unione con delega al Servizio Informativo Associato, Bilancio e Tributi, Riordino e Innovazione Istituzionale – tra i comuni di Terre d’Argine ci ha consentito di conoscere a fondo le relazioni che legano i 4 territori e ora il nuovo PUG potrà renderli davvero un unico sistema urbano all’interno di una “città dei 15 minuti”, sostenibile, moderna e attenta ai bisogni dei cittadini”.
La prima fase di formazione del Piano (disciplinata dall’art. 45 della LR 24/2017) è denominata “assunzione” come avvenuto durante la Giunta dell’Unione, mercoledì 21.12.2022.
“La costruzione di un nuovo strumento – commenta Moreno Veronese, Responsabile dell’Ufficio di Piano – che detta le regole per la gestione del territorio è un momento di assoluto rilievo per l’intera comunità e come tale deve essere condiviso e partecipato nella forma più allargata possibile. I prossimi sei mesi saranno dedicati ad un confronto costruttivo, finalizzato ad arrivare entro l’estate prossima con una versione del PUG già matura e condivisa, da presentare in Consiglio per l’adozione. Il nuovo PUG esce dallo schema dei rigidi confini comunali e sposa una visione d’area vasta, che valorizza le sinergie, le relazioni e le potenzialità legate al territorio dell’Unione nel suo insieme. Per giungere alla Proposta di Piano assunta dalla Giunta, l’Unione ha deciso di tèssere una rete di relazioni con gli altri enti e soggetti con diverse competenze nel governo del territorio (a partire da Regione, Provincia e ARPAE) ed ha sottoscritto accordi con altri enti (Consorzio di Bonifica, AIMAG, Agenzia per la Mobilità) per compiere congiuntamente analisi e diagnosi tematiche propedeutiche alla definizione delle strategie del Piano, valorizzando così anche le esperienze di chi quotidianamente è impegnato nella gestione del territorio e dell’ambiente.”
La Giunta dell’Unione ha stabilito il termine massimo previsto di 120 giorni, come periodo durante il quale chiunque avrà tempo per presentare e depositare note e osservazioni alla proposta di Piano. In questa fase, verranno anche organizzate diverse presentazioni pubbliche, nei singoli comuni.
“L’Unione Terre d’Argine si accinge ad assumere il principale strumento di governo del territorio – aggiunge Renzo Pavignani, Dirigente Settore Sviluppo Territoriale Unione Terre d’Argine – , Piano che coglie le sfide del nostro tempo: dall’adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, alla costruzione di una comunità sana e coesa, dalla riduzione delle fragilità e dei rischi naturali alla transizione verso un’economia decarbonizzata e lo fa proponendo una visione al futuro del territorio dell’Unione e dei Comuni che ne fanno parte”.
E’ dunque evidente l’importanza dell’utilità politica del Piano, a cui si aggiunge anche quella disciplinare. Si tratta infatti di un Piano intercomunale, che non rappresenta solo un insieme di entità locali ma un soggetto coeso in grado di valutare e governare fenomeni complessi in maniera compiuta.
“I Piani devono produrre effetti concreti, ma non solo – conclude Paola Guerzoni, vice presidente dell’Unione -. In questi due anni sono emersi tutta una serie di elementi che hanno mostrato una serie di fragilità importate dalla pianificazione precedente: quella dell’abitare, del muoversi, del lavorare, del curarsi, nate anche a fronte delle crisi che si sono verificate. Questa consapevolezza ha posto altre domande: il tema dell’abitare non è più risolvibile con l’alloggio, ma chiede azioni di inclusione; muoversi non è più solo la strada, ma deve tener conto della mobilità sostenibile. E così curarsi non è solo l’eccellenza sanitaria, ma riuscire a rendere territoriali le strutture per la salute. Una serie di ingredienti che richiedono uno sguardo lungo, come chiede il Piano”.
Soddisfazione arriva anche dall’Assessore Regionale al Bilancio e Riordino Istituzionale Paolo Calvano: “ L’Unione delle Terre d’Argine negli anni è cresciuta molto, ed attualmente è uno dei punti di riferimento a livello regionale anche tra le Unioni più avanzate. La scelta che i Comuni hanno compiuto è la dimostrazione di voler affiancare all’efficientamento dei servizi anche una visione strategica di lungo periodo. Un elemento che, come Regione Emilia-Romagna riteniamo essenziale per lo sviluppo del territorio. Conferire il PUG all’Unione è un ulteriore passo in avanti verso il concetto di Città diffusa: uno strumento che serve per ridisegnare il territorio ed il suo sviluppo. Auspico che anche le altre Unioni prendano esempio da quelle più avanzate, mettendosi nelle condizioni di cogliere tutte le opportunità possibili, aumentando servizi e non lasciando nessuno indietro”.