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Beato Focherini: capace di amare perché tanto amato da Cristo

Manicardi: “un grande carpigiano che sempre ricordiamo con affetto e riconoscenza”

Beato Focherini: capace di amare perché tanto amato da Cristo

 

Nel giorno in cui la liturgia celebra la memoria del “discepolo amato” San Giovanni la chiesa di Carpi ricorda l’anniversario della nascita al cielo del Beato Odoardo Focherini, avvenuta il 27 dicembre 1944 nel campo di concentramento di Hersbruck in Germania. Su questa particolare coincidenza ha riflettuto monsignor Gildo Manicardi, vicario generale della Diocesi, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, in Cattedrale la sera del 27 dicembre, con il parroco padre Celestin e il vice-parroco padre Frederic di San Francesco, la parrocchia dove è nato il Beato e dove ha abitato con la famiglia. La messa è stata l’occasione per unire nella preghiera di suffragio tutti i defunti della famiglia Focherini e per chiedere l’intercessione del Beato per la pace in Ucraina, in Congo e in ogni parte del mondo dove imperversano i conflitti.

“Odoardo Focherini non è solo il discepolo che ha amato Gesù – ha affermato mons. Manicardi – è il discepolo che è stato amato da Gesù, e qui mi permetto di dire una cosa difficile: è Gesù che ha amato così tanto Odoardo che gli ha fatto il dono di poter dare la vita come l’ha data Gesù. E’ l’amore di Gesù che ha fatto trovare ad Odoardo il coraggio di andare fino in fondo”.

Sempre soffermandosi sul calendario liturgico del tempo di Natale, don Gildo ha posto l’attenzione sul “corteo di onore che accompagna Gesù Bambino dal Natale all’Epifania”, un corteo composto da cinque personaggi: i primi sono i pastori e gli ultimi sono i magi e in mezzo? Il 26 dicembre abbiamo ricordato Santo Stefano, il primo martire, il 28 dicembre ecco il terzo personaggio, i Santi Innocenti, altri che danno la vita, poi “mi sono detto guarda che scherzo ha fatto il Signore per i carpigiani nel giorno del discepolo amato ha messo il ricordo di Focherini che è morto perché fosse vissuto l’amore di cui la fede ci parla, per i gesti di amore che vengono dalla sua fede. Se non fosse passato tante volte per questa Cattedrale non sarebbe maturato in lui questo atteggiamento che ne fa uno dei grandi cittadini di Carpi del ‘900, sicuramente il più generoso”. Infine rivolgendosi ad un gruppo di giovanissimi dell’Azione Cattolica di Rovereto monsignor Manicardi si è raccomandato di non perdere mai di vista la figura luminosa del Beato carpigiano: “ricordiamo con grande affetto Odoardo che è morto per testimoniare la fede, ha offerto la sua vita per la Chiesa cattolica che ne ha tanto bisogno, per la pace e per l’Azione Cattolica. Quindi dobbiamo essere riconoscenti e grati e sentire la gioia che viene dall’amore”.

 

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