La via della giustizia riparativa
di Corrado Corradi
Il tema del rispetto della dignità della persona sottoposta al regime carcerario è tornato di grande attualità in questi giorni e va ben oltre il caso, tutto sommato limitato, del “carcere duro” di cui all’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario. Bene ha fatto quindi l’equipe diocesana del settore Adulti di Azione Cattolica ad interrogarsi su “Giustizia e dignità” nella consueta due giorni invernale di formazione perché, come ha sottolineato il professor Francesco M. Castelli, giurista e docente di diritto comparato presso l’Università Statale di Milano, che ha aperto la due giorni, “non è scontato che giustizia e dignità stiano sempre insieme, non lo è stato in passato ed anche nel presente prevale ancora nell’opinione pubblica il modello della giustizia retributiva, per cui si debba ripagare il male con il male, privilegiando la funzione afflittiva della pena, ancor più efficace se le carceri sono luoghi ove ai condannati viene riservato un trattamento umiliante e degradante, nonostante la nostra Costituzione abbia espressamente previsto che la pena debba avere una funzione rieducativa”.
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