GranTerre, Gruppo Hera e Cpl Concordia: alleanza per l’efficienza energetica
Da sinistra Orazio Iacono, Giuliano Carletti e Paolo Barbieri
La carbon neutrality e l’efficientamento dei processi produttivi sono oggi due dei principali driver dello sviluppo industriale, ed è in questa logica che GranTerre, tra i principali player del food made in Italy e leader nella produzione di salumi e formaggi stagionati, e il Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane, hanno firmato un accordo quadro per la decarbonizzazione teso a mettere al servizio del gruppo alimentare le competenze che la multiutility ha maturato negli anni nell’ambito delle soluzioni innovative e integrate per l’efficienza energetica, la produzione dell’energia (comprese le fonti rinnovabili) e la gestione del ciclo idrico.
GranTerre, in particolare, si inserisce nel comparto delle aziende energy intensive e la sua attività è caratterizzata da processi produttivi complessi per i quali è possibile individuare soluzioni tecnologiche in grado di fornire un importante aiuto nella riduzione della carbon footprint. Il Gruppo Hera, d’altra parte, anche attraverso la propria ESCo Hera Servizi Energia (HSE), dispone del know how e delle strutture necessarie non solo a individuare le opportunità di efficientamento possibili, ma anche ad eseguire la progettazione e la realizzazione delle soluzioni tecnologiche necessarie a conseguire tali efficientamenti.
Con questo accordo GranTerre, titolare di marche quali Teneroni, Parmareggio, Senfter e molte altre con 18 sedi produttive in Italia e una base logistica tra le più avanzate, ha l’obiettivo di imprimere una ulteriore forte accelerazione al proprio percorso di sostenibilità e realizzare un elevato numero di impianti in grado di migliorare l’efficienza energetica e la resilienza dei processi produttivi. Per studiarli, progettarli e realizzarli al meglio, Hera Servizi Energia unirà le proprie competenze a quelle di Cpl Concordia, altro grande soggetto industriale del territorio, specializzato nella progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di sistemi energetici, formando così una innovativa alleanza per la sostenibilità del territorio.
L’accordo, con un potenziale di efficientamento per realizzare il quale sono previsti investimenti per circa 20 milioni di euro nei prossimi cinque anni, è stato perfezionato questa mattina alla presenza dell’Amministratore Delegato del Gruppo Hera Orazio Iacono, dell’Amministratore Delegato di GranTerre Giuliano Carletti e del Presidente di Cpl Concordia Paolo Barbieri.
Efficienza e decarbonizzazione: quali benefici economici e ambientali
Sono molte le direzioni che – in forza dell’accordo sottoscritto – il Gruppo Hera, GranTerre e Cpl Concordia potranno esplorare per rendere sempre più sostenibili i processi produttivi del gruppo alimentare: la costruzione di impianti fotovoltaici senza consumo di suolo, impianti di cogenerazione e trigenerazione e, più in generale, l’ampio ventaglio di tecnologie in grado di razionalizzare i consumi e garantire l’incremento dell’efficienza energetica nel contesto industriale. Tutte soluzioni utili per la decarbonizzazione dei consumi energetici nei siti produttivi italiani del Gruppo GranTerre, alle quali si affianca però lo studio, da parte del Gruppo Hera, di ipotesi progettuali più di frontiera, come la produzione e l’utilizzo di biometano, biogas ed idrogeno verde.
Il perseguimento della carbon neutrality per le aziende energivore come quelle della trasformazione delle carni e del settore lattiero-caseario, infatti, è un’attività complessa che richiede la messa in campo di diversi strumenti per l’avvio di un percorso progressivo di decarbonizzazione e di efficientamento energetico di ampia visione: un percorso che oltre a tenere conto delle tecnologie disponibili, parta da un’attenta analisi dell’esistente, così da poter focalizzare gli investimenti sulle fasi produttive che, a parità di costi sostenuti, offrano i migliori ritorni in termini di sostenibilità.
Se è vero che efficientare le aziende ad alto assorbimento energetico è un processo articolato, è però altrettanto vero che, proprio per gli elevati tenori di consumi che caratterizzano queste realtà industriali, ogni singolo miglioramento comporta un significativo minore impatto sull’ambiente. Nel caso di GranTerre, prendendo in considerazione tutte le sedi produttive presenti in 5 regioni italiane, è possibile stimare sin d’ora un incremento dell’autoproduzione energetica che nel giro di 5 anni passerà dall’attuale 27% al 50% del fabbisogno energetico previsto.
Ed è proprio per questo che il primo trasferimento pratico dell’accordo firmato oggi consisterà in una serie di studi di fattibilità da parte del Gruppo Hera, supportato dalle competenze di Cpl Concordia, che prenderanno in considerazione i bilanci dei fabbisogni energetici (elettrici, termici e frigoriferi) di GranTerre, ma anche delle tecnologie di autoproduzione installate, di un attento bilancio ambientale in termini di emissioni di CO2 per ciascuna delle soluzioni individuate e, non da ultimo, di un’analisi tecnico-economica di ogni proposta.
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