Pubblicato il

Accompagnamento solidale

Recenti fatti di cronaca e una proposta di legge regionale sul suicidio assistito pongono ancora una volta il tema della difesa della vita all’attenzione del dibattito pubblico e della comunità cristiana.

di Don Massimo Cassani

Accompagnamento solidale
 

 

Nei giorni scorsi la stampa ha dato notizia di una signora di Bologna che si è recata in Svizzera per compiere un suicidio assistito. Non entro qui nel merito dell’accaduto perché non conosco la situazione. Ogni fine vita comporta comunque sempre qualcosa di drammatico, tanto per chi lo vive quanto per chi ne è testimone. In questo senso presento le più sentite condoglianze ai familiari della signora. L’uccisione pietosa su richiesta del paziente è una prassi che trova oggi crescenti consensi per varie ragioni che qui non esamino. Dal punto di vista cristiano non è condivisibile perché ogni vita umana in quanto vita personale è un bene e un fine in sé. Il suo valore non dipende dal possesso di determinati requisiti, ma risiede nella dignità della persona stessa. Perché la vita è il bene umano fondamentale, condizione necessaria e previa di qualsiasi altro bene e fine, e per questo è indisponibile.

Continua a leggere oppure abbonati qui.

Condividi sui Social