Fedeli fino all’ultimo
Diciotto gli operatori pastorali uccisi nel 2022. Fra di loro suor Luisa Dell’Orto e suor Maria De Coppi.
Nel 2022 gli operatori e le operatrici pastorali (sacerdoti, religiosi e laici) uccisi in missione sono stati 18: 9 in Africa, 1 in Asia, 8 in America. Il Centro Missionario Diocesano di Carpi, in collaborazione con i membri del Consiglio Missionario, ne farà memoria durante la celebrazione della Via Crucis che si svolgerà venerdì 24 marzo, alle ore 21.00, presso la parrocchia di Concordia. La Via Crucis sarà un percorso guidato dal messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale 2023 e toccherà, per alcuni continenti, le situazioni di guerra che a tutt’oggi sono in corso e, come sguardo di speranza, citerà i relativi tentativi di pace che sono stati compiuti.
Giovanni Rocca, segretario nazionale di Missio Giovani, ci invita a ricordare questi 18 martiri durante tutto il periodo di Quaresima, perché: “il loro sacrificio non passi inosservato, diventi piuttosto stimolo ed esempio di totale dedizione all’annuncio della Buona Notizia tra gli ultimi della Terra, laddove il messaggio di speranza di Cristo è quanto mai urgente e necessario”.
Nel martirologio dei missionari assassinati nel 2022 sono presenti anche due religiose italiane. Originaria del lecchese, 65 anni, suor Luisa Dell’Orto, è stata uccisa il 25 giugno, probabilmente a scopo di rapina, ad Haiti, nella capitale Port au Prince dove operava da 20 anni. Piccola sorella del Vangelo di Charles de Focauld, era la colonna portante di Kay Chal, “Casa Carlo”, sorta in un sobborgo poverissimo di Port au Prince. “Non c’è un solo spazio per i bambini – aveva dichiarato in un’intervista ad Avvenire -. Né per studiare né per giocare. Kay Chal è l’unica oasi dove possono incontrarsi, stare insieme, fare i compiti, vivere la loro infanzia troppo spesso rubata o ridotta in catene”. A questo esercito di almeno mezzo milione di baby-schiavi, suor Luisa ha dedicato la vita e la missione.
Nativa di Vittorio Veneto, classe 1939, suor Maria De Coppi, missionaria comboniana in Mozambico da 59 anni, aveva acquisito la cittadinanza mozambicana. “Ho vissuto in questo Paese momenti belli e difficili: prima quelli della colonizzazione, poi della guerra, quindi della pace e, purtroppo del terrorismo” aveva raccontato ad Avvenire, aggiungendo che ormai si sentiva “parte di quella terra e di quel popolo”. Suor Maria aveva prestato servizio in varie missioni della provincia di Nampula. Colpita da un colpo di pistola, è stata vittima di un attentato compiuto da un gruppo armato alla missione di Chipene nella notte tra il 6 e il 7 settembre.