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L’importanza dei buoni maestri

Lo studio per noi seminaristi è una modalità d’incontro con Dio, una vera e propria preghiera, non estranea alla dimensione comunitaria

di Gianluca Giannini, seminarista

L’importanza dei buoni maestri

 

Qualche tempo fa, mentre passeggiavo nel chiostro del seminario, un pensiero si affacciò alla mia mente: cosa direbbe San Tommaso d’Aquino a un giovane d’oggi sullo studio? Pochi giorni fa due amici della comunità del seminario mi hanno chiesto di scrivere una breve riflessione sull’importanza dello studio nella formazione: li ringrazio per aver pensato a me e mi scuso con i lettori se non saprò accontentare adeguatamente questa richiesta.

San Tommaso nel suo ineguagliato capolavoro, la Summa Theologiae, descrive fra le tante una piccola virtù: la studiositas. Sostanzialmente possiamo definirla come l’attitudine del soggetto ad applicarsi, impegnarsi, essere determinato e orientato verso qualcosa di interessante, che cattura l’attenzione. Tutti sanno che lo studio richiede tenacia, determinazione e in qualche modo anche la capacità di affrontare e superare i propri limiti.

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