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Una ricerca per superare i danni da ictus

Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon.

Una ricerca per superare i danni da ictus

 

L’ictus cerebrale è la causa più diffusa di disabilità in un adulto; chi è stato colpito da ictus può essere danneggiato seriamente nelle sue capacità motorie e cognitive. Quando un coagulo di sangue blocca un vaso sanguigno importante, una porzione di encefalo viene privata, per un certo tempo, di sangue con ricadute gravi sulla funzionalità di quell’area in quanto le cellule nervose si danneggiano o addirittura muoiono. Con la morte delle cellule nervose le abilità controllate da quell’area specifica vanno perse: possono essere il linguaggio, il movimento, la memoria eccetera. Una ricerca molto interessante che vede anche il coinvolgimento di ricercatori italiani, in questi giorni è riuscita a sperimentare una nuova possibilità terapeutica, dopo anni di studi svolti su modelli informatici o su animali.

Questa ricerca ha tentato di ripristinare disabilità dovute ad ictus cerebrale attraverso la stimolazione elettrica del midollo spinale. Questo è stato un esperimento pilota che ha dato risultati soddisfacenti con una previsione di ottenere un uso clinico di questa tecnologia tra 5-10 anni. L’uso di elettrodi a livello cervicale impiantati in due donne di 31 e 47 anni colpite da ictus, con conseguenti disabilità motorie, hanno fornito impulsi per attivare le cellule nervose all’interno del midollo spinale amplificando e rafforzando, in questo modo, l’attività muscolare indebolita dall’ictus, lasciando al paziente il controllo del movimento. Le due donne sono riuscite ad afferrare oggetti e aprire un lucchetto, risultati eccellenti nel contesto di una condizione in cui impediva loro di fare anche questi piccoli movimenti. Silvestro Micera, docente all’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha dichiarato soddisfatto che: “Si tratta di un esperimento molto interessante dal punto di vista delle potenzialità cliniche, che vede soluzioni bioingegneristiche molto raffinate”.

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