L’ideologia può uccidere anche un figlio
Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon.
Nel 2016, a una ragazza di 17 anni, Eleonora, della provincia di Padova, viene diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta. Immediatamente viene ricoverata in ospedale e, sia lei che i genitori, rifiutano la proposta di essere curata con trattamenti chemioterapici. La ragazza, sentita in quanto minore emancipato e i genitori come esercenti della patria e potestà sulla minore, rimangono fermi nella loro decisione, in quanto seguaci delle teorie di cura di Hamer, medico tedesco, radiato dall’ordine e propugnatore di una “nuova medicina germanica”. I medici cercano in tutti i modi di far capire ad Eleonora e ai suoi genitori che, se sì inizia un trattamento chemioterapico, le prospettive di guarigione arrivano sino all’80% di probabilità. I genitori e la figlia ancora drasticamente si rifiutano. Qui le cronache giornalistiche riportano che la ragazza, per un certo periodo di tempo, è stata curata con questo metodo senza specificare dove e, immagino, non in ospedale. Il metodo prevede l’assunzione di cortisone, vitamina C e la pratica di agopuntura.
Due mesi dopo la diagnosi, la ragazza viene dimessa e nello stesso giorno il tribunale dei minori di competenza sospende la patria e potestà dei genitori, ordinando che la ragazza sia curata con la medicina tradizionale in una struttura di loro scelta. I genitori oppongono l’ennesimo rifiuto lasciando che Eleonora muoia dopo pochi giorni. La Corte di Cassazione di Padova ha confermato la condanna a due anni, inflitta in primo e in secondo grado di giudizio ai genitori, perché ritenuti responsabili della morte della ragazza, in quanto hanno rifiutato la chemioterapia proposta. Nei tre gradi di giudizio è stata fortemente accreditata l’ipotesi che Eleonora fosse stata influenzata prepotentemente dai genitori, dai quali, tra le altre cose, non è mai giunta nessuna parola di pentimento. Il padre ha addirittura dichiarato di non aver mai sbagliato nulla e di sperare in una giustizia divina. Questi fatti, che spesso la cronaca ci porta a conoscere, fanno veramente rabbrividire. La forza dirompente di una convinzione ideologica può diventare distruttiva; vigiliamo su noi stessi e sugli altri.