Cresce l’Irpef dopo 16 anni, ma anche la fascia d’esonero
Un bilancio da 170 milioni, dei quali 100 di investimenti. Il peso dei rincari energetici e dei trasferimenti
Un bilancio da 169,9 milioni, cifra senza precedenti, dei quali cento di investimenti, il ritocco dell’addizionale Irpef dell’1 per mille dopo 16 anni, ma estendendo l’esenzione a quasi un terzo dei cittadini avendo aumentato del 50% la fascia di reddito esclusa: è il bilancio di previsione 2023 approvato ieri sera dal Consiglio comunale. Un bilancio tecnicamente su tre annualità, con il grosso degli investimenti previsto appunto per l’anno in corso: 99,1 milioni (quasi il doppio del ‘22), mentre saranno 31 nel 2024 e 15 nel 2025. Le spese correnti 2023 ammontano invece a 58 milioni. Altra voce importante è il trasferimento di risorse all’Unione Terre d’Argine: oltre 25 milioni di euro a sostegno di tutti i servizi affidati all’Unione stessa (scolastici, sociali, personale, Polizia Locale ecc.), che a sua volta ha approvato un bilancio di parte corrente di 68,7 milioni.
Tali trasferimenti sono aumentati di quasi 800.000 euro, una cifra che aggiunta ai 400.000 in più per il personale (rinnovo del contratto nazionale degli Enti locali) e ai 1,5 milioni in più causa rincari energetici, porta a 2,7 milioni l’impatto degli aumenti.
Anche da qui la necessità di intervenire sull’addizionale Irpef, che passa appunto dallo 0,5% (fissato nel 2007) allo 0,6%: ma su 53mila contribuenti ne risulteranno esentati 15mila (il 29 per cento), grazie all’aumento della fascia di reddito esonerata, che sale da 8.000 a 12.000 euro annui (+ 50 per cento).
Sul bilancio ha votato a favore il gruppo Pd, tutti gli altri contrari; in due delle altre cinque votazioni (“Servizi a domanda individuale” e “Oneri”) si è astenuta “Carpi Futura”.