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“Piano Caldo”: cosa fare (e non fare) per affrontare le alte temperature

Rossana Cattabriga, Responsabile Area Integrazione Socio-Sanitaria Distretto di Carpi, e Paola Elisa Rossetti, Responsabile Ufficio di Piano dell’UTA
Rossana Cattabriga, Responsabile Area Integrazione Socio-Sanitaria Distretto di Carpi

 

 

Maria Silvia Cabri

 

Le elevate temperature degli ultimi giorni hanno fatto scattare l’emergenza caldo, con tutte le annesse preoccupazioni che riguardano soprattutto gli anziani e le persone fragili. Come ogni anno, il Distretto di Carpi dell’Azienda USL, e l’Unione Terre d’Argine hanno definito  il cosiddetto “Piano Caldo”. Intervengono sul punto Rossana Cattabriga, Responsabile Area Integrazione Socio-Sanitaria Distretto di Carpi, e Paola Elisa Rossetti, Responsabile Ufficio di Piano dell’Unione delle Terre d’Argine

 

Emergenza caldo: quali sono i soggetti più a rischio?

L’esposizione prolungata, senza i dovuti accorgimenti, alle alte temperature di questi giorni può comportare disturbi lievi e transitori, come crampi, svenimenti ed edemi, ma può avere conseguenze gravi, anche letali. Soprattutto nei soggetti più a rischio, anziani e fragili, tra cui diabetici, bronchitici cronici, ipertesi, cardiopatici e pazienti con problemi psichiatrici. Ovviamente anche le donne in gravidanza e i bambini devono proteggersi dal caldo e dall’esposizione diretta al sole.

Quali i consigli per affrontare il caldo? Cosa fare e cosa invece non fare?

Visti i rischi sopra elencati, è fondamentale adottare semplici ma importanti regole per proteggersi dal caldo, osservando una serie di consigli pratici che l’Azienda USL di Modena ha riassunto in un decalogo che riportiamo di seguito:

  1. Non uscire nelle ore più calde: meglio uscire al mattino presto o nel tardo pomeriggio; seguire le indicazioni meteo; chiudere le imposte durante le ore centrali, per mantenere una temperatura più fresca all’interno;
    2. Bere molta acqua, meglio se fresca, mai gelata;
    3. Fare pasti leggeri: consumare frutta e verdura di stagione, evitare i cibi molto elaborati e salati, quelli molto zuccherati e grassi, l’alcol. Non assumere cibi troppo caldi o troppo freddi;
    4. Attenzione a come ci si veste: indossare vestiti larghi, leggeri e comodi in fibre naturali e di colore chiaro, evitare i sintetici; evitare accessori scuri, prediligere quelli di colore chiaro;
    5. Proteggersi: usare cappelli, occhiali e ventagli per proteggere occhi e capo;
    6. Rinfrescarsi spesso: inumidire polsi e fronte; bagnarsi con acqua fresca, consigliati anche i bagni in acqua tiepida;
    7. Non esporsi al sole nelle ore più calde: usare sempre creme protettive;
    8. Evitare lo sport nelle ore centrali: l’attività fisica fa bene, ma occorre evitare le ore centrali del giorno, bere a piccoli sorsi ogni 10-15 minuti e indossare una maglietta che trattenga il sudore. Evitare di praticare sport a torso nudo;
    9. Pulire i filtri dei condizionatori: verificare l’ultima manutenzione e ripeterla se necessario;
    10. Aiutare le persone più fragili: oltre ai bambini ci sono anziani soli, malati cronici, donne in gravidanza, sosteniamole nelle commissioni quotidiane e verifichiamo se hanno bisogno di aiuto.

Come deve comportarsi chi assiste persone a domicilio?

È un ruolo molto importante quello ricoperto da caregiver o assistenti famigliari, sia in termini di protezione del proprio accudito dai rischi del caldo, sia come sentinella per riconoscere tempestivamente i primi sintomi di un eventuale colpo di calore. I consigli per chi assiste una persona anziana o con fragilità riguardano diversi aspetti, come l’alimentazione (proporre cibi leggeri, soprattutto frutta e verdura, l’assunzione di almeno due litri d’acqua al giorno anche in assenza di stimolo, evitando bevande gassate e alcoliche), l’abbigliamento (facendo indossare indumenti comodi e leggeri, in fibre naturali), le abitudini quotidiane (invitare la persona a mantenere relazioni con altre persone favorendo l’uscita nelle ore meno calde) e l’utilizzo di farmaci (controllare la regolare assunzione della terapia impostata dal medico), ma anche indicazioni sulla gestione dell’abitazione (usare tende e chiudere le imposte nelle ore più calde).

Quali le differenze tra colpo di sole e colpo di calore?

Come detto, nei giorni di caldo torrido, l’indice di disagio climatico è ai livelli più alti e mette a rischio un’ampia fascia della popolazione rispetto alla possibilità di patologie legate al calore.
Il colpo di sole comporta un aumento della temperatura corporea a causa dell’irradiazione solare e di una protezione inadeguata, e può associarsi a scottature sulla pelle o sul capo. Ciò può accadere anche in montagna, dove le temperature sono più basse ma picchia il sole.
Il colpo di calore, invece, può manifestarsi anche al chiuso o in assenza del sole, quando la temperatura esterna è molto alta ed è associata a un elevato tasso di umidità o alla mancanza di ventilazione, condizioni a cui l’organismo non riesce ad adattarsi. I sintomi iniziali possono essere molto sfumati, conoscerli aiuta a comprenderne la gravità e a intervenire nel modo più opportuno.
Collegato al caldo e a un’eccessiva sudorazione c’è anche il rischio di disidratazione: l’organismo perde più liquidi di quanti ne assuma e si altera l’equilibrio di sali minerali e zuccheri. I sintomi principali sono sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose asciutte, crampi muscolari e abbassamento della pressione arteriosa.

“Piano caldo”: in cosa consiste e come si attiva?

Come ogni anno, il Distretto di Carpi dell’Azienda USL, e l’Unione Terre d’Argine hanno definito  il Piano Caldo, che, partendo dall’approfondita conoscenza dei cittadini fragili residenti nel proprio territorio, prevede l’attivazione di un numero dedicato (il numero verde gratuito è 800.82.25.80, attivo dall’8 giugno al 15 settembre tutti i giorni compresi i festivi dalle ore 7.00 alle ore 21.00) e di interventi di informazione, formazione, orientamento, presa in carico domiciliare (ad esempio attivazione pasti, fornitura di medicinali o telefonate di monitoraggio) fino alla progettazione di interventi di sollievo residenziali. La rete di supporto e aiuto funziona grazie al coordinamento da parte dell’Ufficio di Piano del gruppo operativo multiprofessionale, costituito da assistenti sociali, medici, infermiere di comunità, operatori assistenziali tutti capaci e reattivi nell’affrontare le emergenze dovute alle ondate di calore segnalate da ARPAE. È previsto l’intervento delle Associazioni di volontariato e più in generale degli Enti del Terzo settore, anche con la finalità di utilizzare spazi precedentemente destinati ad altre attività. Nella progettazione del Piano è posta massima attenzione ai caregiver, anello di congiunzione tra gli assistiti e gli operatori ma soprattutto risorsa preziosa che supporta gli interventi professionali territoriali.

Quanto è importante la sinergia tra Ausl ed Enti locali su temi come questo?

È fondamentale la sinergia tra AUSL ed Ente locale, trattandosi di interventi finalizzati a contrastare il disagio da calore estivo rivolti a utenti a rischio. I cambiamenti ambientali e del clima a livello globale hanno mutato profondamente le condizioni di vita e di salute della comunità agendo oltre che sul benessere fisico, anche sulla sfera psicologica e sociale. La fragilità è un concetto ampio che fa riferimento a varie problematiche sia di tipo sanitario che sociale. In questo ambito, come in altri, per rispondere a complessità sempre più crescenti e articolate, le azioni di contrasto devono necessariamente essere coordinate ed integrate mediante interventi di rete. In tal senso il nostro territorio sicuramente può vantare, su temi come questo, un approccio integrato AUSL- Ente Locale ben consolidato.

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