Mirandola – Il vescovo Erio ha incontrato il Sindaco e gli amministratori della città
Un momento di ascolto inserito nel Cammino Sinodale. Collaborazione tra chiesa e istituzioni per tenere vive le comunità più periferiche
Luigi Lamma
Un’ora di ascolto all’insegna della concretezza derivante dall’esperienza di amministrare una città. Questo il senso dell’incontro che ha visto riuniti nella sala consiliare del comune di Mirandola, ieri, 12 settembre, il vescovo Erio, accompagnato da mons. Gildo Manicardi e da Laura Lamma, con il sindaco Alberto Greco e gran parte della giunta insieme ad alcuni consiglieri comunali. L’appuntamento si inseriva all’interno del Cammino Sinodale sempre orientato a favorire l’ascolto anche delle realtà del territorio, politiche, economiche e professionali.
Un confronto libero senza temi predefiniti dove ognuno dei presenti ha potuto condividere fatiche e soddisfazioni, preoccupazioni e successi di un percorso amministrativo giunto ormai alle fasi finali e che per molti ha rappresentato l’approdo in una realtà completamente nuova e sconosciuta come il governo di un comune. A cominciare dal sindaco Greco, di professione avvocato, che ha sperimentato come non sempre sia possibile ottenere in tempi brevi ciò che si ritiene utile e necessario per i cittadini: “oltre a questo devo constatare che purtroppo si guarda troppo spesso all’interesse di parte più che al bene comune. C’è una forte spinta individualista nella società ma anche in chi fa politica”.
Per la vicesindaco Letizia Budri l’occasione offerta dal momento di ascolto con il vescovo Erio è molto gradita perché permette di riflettere sull’impegno politico-amministrativo, “una missione bellissima che richiede però forti motivazioni e un grande esercizio di ascolto delle persone che a noi si rivolgono con le loro richieste e i loro problemi”. Budri ha evidenziato soprattutto le condizioni del dopo pandemia, una crescente tensione tra le persone che si è innestata in un’opera di ricostruzione ancora da completare. Tra gli aspetti positivi del territorio il dialogo tra istituzioni e associazionismo, la collaborazione con le scuole paritarie che si è consolidato nel tempo e ha portato ad aprire nuove sezioni di nido.
Sul tema “identità e territorio” si sono soffermati gli interventi dell’assessore Fabrizio Gandolfi e dei consiglieri di maggioranza Guglielmo Golinelli e Marco Donnarumma, che hanno messo in evidenza le conseguenze di una progressiva contrazione della popolazione, specie nelle frazioni, dovuta sia al calo generalizzato della natalità ma anche alle scelte dei giovani e delle giovani famiglie di risiedere in contesti cittadini che offrono più opportunità sul piano occupazionale e del tempo libero. “Mirandola è l’unico comune dell’area del sisma – ha dichiarato Golinelli – dove la popolazione è ritornata ai livelli precedenti grazie all’attrazione del biomedicale e no di certo per i servizi, vedi l’impoverimento dell’ospedale, e per il tempo libero, manca un cinema e una discoteca per i giovani. Temo – ha concluso – che non si voglia più investire sulle aree periferiche e questa è una dinamica preoccupante”. Da Gandolfi e Donnarumma la proposta di un dialogo più approfondito con la diocesi sulla valorizzazione delle frazioni che “rinascono – ha detto Gandolfi – se rinasce la chiesa con la canonica, come dimostra il successo delle sagre parrocchiali estive a Quarantoli, Cividale, Mortizzuolo…, sono il fulcro della comunità. Sarebbe opportuno capire a che punto siamo con la ricostruzione perché ce lo chiedono anche i cittadini”. Argomento ripreso da Donnarumma che con il punto di vista dei giovani ha invitato la chiesa e le istituzioni a lavorare insieme per creare una mentalità più aperta al servizio sia politico che ecclesiale, più attenta alle necessità educative delle famiglie perché “è importante avere i luoghi di aggregazione ma poi bisogna anche provvedere ad abitarli”. Hanno concluso l’incontro gli interventi di Selena De Biaggi, presidente del Consiglio Comunale, che ha condiviso la sfida di ricoprire un ruolo istituzionale super partes, e l’assessore ai servizi sociali Federica Luppi il cui punto di osservazione non può che rilevare una crescente area di disagio e di fragilità alle quali è sempre più difficile dare risposte risolutive a causa della carenza di strutture, persone e risorse. Il grazie del vescovo Erio per i tanti spunti emersi su cui proseguire il dialogo e individuare possibili aree di collaborazione tra parrocchie e istituzioni per rendere sempre più accogliente e vitale il territorio e le comunità.