Evoluzionismo: caso e casualità
Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon.
Parlando di evoluzionismo, spesso si fa confusione scambiando “caso” con “casualità”, generando così prese di posizione che in realtà non hanno ragion d’essere. La domanda di come la complessità delle forme di vita possa derivare da un’evoluzione casuale è sbagliata fin dalla formulazione della domanda stessa, in quanto non si prende in considerazione la complessità degli eventi, ma, si crede che l’evoluzione sia un unico evento. Tre sono i processi fondamentali evolutivi: replicazione, variazione, selezione. Quando si dice replicazione, si intende la riproduzione: in ogni momento sulla faccia della terra è possibile assistere alla nascita di un nuovo individuo come conseguenza di una azione previa tra un maschio e una femmina; questo è un fatto e la casualità o l’ordine non c’entrano nulla. Quando si parla di variazione si intende che il DNA del nuovo individuo che nasce è simile a quello dei genitori ma subisce delle modificazioni e queste sono casuali, causate da fattori ambientali, virus e altre cause.
Forse un giorno potremmo anche riconoscere che tutto questo corrisponde a un piano ma per ora ciò che possiamo conoscere attraverso il metodo scientifico è che non ci sono regole che governano mutadi zioni, ricombinazioni, traslocazioni e altro. La selezione, invece, non è affatto casuale. Solamente chi ha quel patrimonio genetico che esprime caratteristiche che sono le più adatte a vivere in quell’ambiente viene selezionato dall’ambiente stesso per rimanerci, gli altri individui, al contrario, soccomberanno. La sopravvivenza dei più adatti segue la regola di chi ha la maggior probabilità di sopravvivere per potere trasmettere i propri geni alle generazioni future. È l’ambiente che fissa determinate condizioni che devono essere rispettate in modo che quell’organismo possa vivere al meglio, con la massima fitness, per fare più prole possibile. La selezione dei più adatti, quindi, non è affatto casuale ma risponde alle caratteristiche che gli organismi presentano. L’ordine, l’equilibrio e la complessità sono il risultato della selezione non casuale di variazioni casuali!