Patriarcato: adesso basta
“Giornata internazionale contro la violenza alla donne”. Il Cif e Notizie hanno promosso un incontro per analizzare i percorsi di autonomia
di Maria Silvia Cabri
“Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. Il finale, temuto e purtroppo già scritto, di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio a 22 anni, ha fatto rimbalzare sui social una poesia del 2011 attribuita all’attivista peruviana Cristina Torre Cáceres, che vuole essere una denuncia contro le diverse forme di violenza subite dalle donne in quanto tali. “Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato, che erano i miei vestiti, l’alcool nel sangue”, si legge nella poesia, il cui chiaro riferimento è ai pretesti spesso utilizzati per attenuare o giustificare una violenza di genere. Tra le righe c’è poi l’invito a “ combattere” ea“ urlare” affinché ogni donna “ possa essere libera di volare più in alto di me e […] vivere senza paura proprio come ho vissuto io”. Giulia Cecchettin è la 105ª donna uccisa in Italia dall’inizio dell’anno. Il corpo della ragazza è stato ritrovato il 18 novembre nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Poche ore prima, in Calabria, a cadere vittima di un agguato a colpi di fucile era stata Francesca Romeo, 67 anni, dottoressa della guardia medica di Santa Cristina d’Aspromonte.