Attraverso i loro occhi ho rivisto me stessa
La carpigiana Francesca Modena, non vedente, ha pubblicato il suo libro di racconti sugli anni Novanta
di Maria Silvia Cabri
“I miei dolci anni Novanta. Racconti di un’adolescente”: è questo il titolo del libro dell’autrice carpigiana Francesca Modena, classe 1975, presentato nei giorni scorsi al “salotto letterario” dell’Università Mario Gasparini Casari di Carpi. Un’antologia, come preferisce chiamarla Francesca (che attualmente vive a Bologna), che raccoglie 46 racconti nei quali l’autrice vuole narrare scorci della sua vita da non vedente: qui sono racchiuse tutte le gioie, ma anche le sofferenze, le angosce e le sensazioni che l’hanno accompagnata.
Francesca com’è strutturato il libro?
Non si tratta di un diario, né tantomeno di una lamentela contro la società: sono riflessioni, esortazioni ad andare avanti perché, solo chi si pone dei limiti considera la menomazione visiva come limitazione. Sono racconti nei quali il lettore può facilmente ritrovarsi e rispecchiarsi.
Da dove nasce l’idea di “raccontarsi”?
Ricordo che a marzo 2022 salendo su un taxi mi è venuta voglia di ascoltare la musica anni Novanta. In quel periodo avevo il desiderio di dare vita ad un secondo libro, in quanto quello scritto nel 2009, mentre frequentavo il corso per centralinisti, non l’ho mai pubblicato perché era troppo lungo, avrei dovuto “tagliarlo”, ma non potevo cambiare il mio primo “bambino”.