Natale in Cattedrale. Canti, armonie e parole davanti al presepe
Grazie alla Corale Savani e alla Schola Cantorum guidata dal neo direttore Lorenzo Esposito
Notte di Natale “in musica” quella vissuta in Cattedrale lo scorso 24 dicembre. Due le celebrazioni della “messa della notte” la prima, alle ore 22, è stata presieduta dal parroco don Massimo Dotti e, a sorpresa, ad accompagnare la liturgia con il canto è stata la Corale Savani diretta dal maestro Gianpaolo Violi. “A sorpresa” perché la disponibilità della corale non era stata annunciata ed è stata ben accolta dal Parroco che al termine ha ringraziato pubblicamente il maestro e i coristi per l’ottima esecuzione dei canti.
A seguire, in preparazione alla solenne messa di mezzanotte, la Schola Cantorum della Cattedrale diretta da Lorenzo Esposito, ha proposto una veglia con canti e testi, tutti dedicati alla contemplazione del mistero della natività del Signore attraverso il presepe. A guidare la riflessione la lettera di Papa Francesco “Admirabile signum” (2019). Allo scoccare della mezzanotte, come da tradizione, è iniziata la santa messa presieduta dal vicario generale mons. Gildo Manicardi. Numerosi i fedeli che hanno partecipato alle due celebrazioni segno che il Natale, al di là di tutte le forme esteriori, risveglia ancora il bisogno di andare alla sorgente della festa, per incontrare il vero “festeggiato”, Gesù il Salvatore.
Da Betlemme la “Luce della Pace”
Accanto al Bambino Gesù, posto ai piedi dell’altare, è stata collocata una lanterna che contiene la “Luce della Pace” proveniente da Betlemme. Nella Chiesa della Natività a Betlemme vi è una lampada ad olio che arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane. A dicembre di ogni anno da quella fiamma ne vengono accese altre e vengono diffuse su tutto il pianeta come simbolo di pace e fratellanza fra i popoli. Quest’anno, con il pensiero per quanto sta accadendo in Terra Santa, il motto scelto è “Fare Pace rende felici”. Una felicità che auguriamo per il nuovo anno a tutti i popoli che ora subiscono la crudeltà della guerra.