Ancora
Etica della vita
Pubblicato il Gennaio 24, 2024

Ancora la sigaretta elettronica sotto accusa

Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon

La sigaretta elettronica è un dispositivo usato da molti con l’intento di utilizzare un’alternativa al consumo di tabacco, e non solo, contenuto nella sigaretta e nei sigari, auspicando un impatto sulla salute minore o nullo. Il fumare la sigaretta elettronica è anche un mimare il gesto del fumare che pare essere diventato una gestualità di cui non si riesca farne a meno: il fumatore incallito ne ha bisogno dal punto di vista psicologico. La sigaretta elettronica, quindi, è sostanzialmente usata come alternativa al vizio del fumo. Riguardo a questa abitudine, abbiamo già scritto in passato ma in questi giorni è uscito un ennesimo articolo dell’OMS che ancora avverte sui danni di questa moda. L’organizzazione fa sapere che più di 80 Paesi non ne hanno ancora regolamentato l’uso, anzi, nascono sempre più campagne aggressive che utilizzano persino i personaggi di cartoni animati per invogliare all’uso delle e-cig. Il campanello d’allarme, oltre che accendersi per l’uso che ne fanno anche bambini e giovanissimi, si è attivato in quanto è sbagliato pensare che questi dispositivi siano la panacea contro il fumo.

Questi dispositivi hanno effetti nefasti sulla salute, volutamente taciuti dai produttori che, al contrario, ne promuovono l’uso, facendo traghettare i fumatori di sigarette o altro, a questi marchingegni tutt’altro che innocui ma sponsorizzati come tali. L’esempio del Canada parla chiaro: tra il 2017 e il 2022 l’utilizzo della sigaretta elettronica tra minorenni è raddoppiato e tra i giovani della Gran Bretagna è triplicato. Sebbene gli effetti sulla salute a lungo termine non siano ancora del tutto noti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda che le sigarette elettroniche, comunque, contengono nicotina e generano sostanze tossiche causando cancro e disturbi cardiaci e polmonari; l’uso poi di sigarette elettroniche in giovane età può far sviluppare disturbi dell’apprendimento di tipo cognitivo. Davanti a questi dati è assolutamente necessario dire che questi apparecchi non sono esenti da rischi e chi desidera seriamente smettere di fumare non deve cercare palliativi che in realtà fanno più danni che utile.

Gabriele Semprebon

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