La Vecchia Sinagoga nel Ghetto di Carpi
É stata presentata alla stampa nelle mattinata del 2 febbraio , dopo il ripristino dai danni sismici e il completamento delle opere di restauro la Sinagoga settecentesca situata in Via Rovighi 55 a Carpi
É stata presentata alla stampa nelle mattinata del 2 febbraio, dopo il ripristino dai danni sismici e il completamento delle opere di restauro la Sinagoga settecentesca situata in Via Rovighi 55 a Carpi. L’accesso avviene attraverso una lunga e articolata scala posta quasi al centro dell’edificio che porta ad un piccolo atrio che separa il Matroneo a destra, diviso dalla Sinagoga da una gelosia e la sala vera e propria.
Il gruppo di Ebrei giunto a Carpi nel 1421 provenienti da Spoleto andò a stabilirsi in borgo S. Francesco, nella contrada che ben presto comincio a chiamarsi Contrata Ebreorum. L’attuale via Rovighi, nel centro di Carpi.
Fu per secoli il luogo di residenza degli ebrei e per 70 anni circa divenne il ghetto, chiuso da due portoni .
Nel 1722 fu iniziata la costruzione della Sinagoga su commissione di Isacco Beneroi e sotto la direzione dell’architetto Giacomo Lucenti.
Il luogo di culto si trovava sopra la prima casa degli ebrei, come risulta dal diario manoscritto di tale Alfonso Piccoli, questo permetteva a tutte le persone del ghetto di arrivare in Sinagoga anche attraverso i sottotetti delle varie abitazioni che erano comunicanti.
Nel 1719 giunse poi l’ordine ducale di fare il ghetto nella contrada detta Roma (attuale via Meloni): in seguito ad un esborso di denaro gli israeliti ottennero di non lasciare le residenze abituali, trasformandole però in ghetto con portoni ed archi (rimasti in loco sino al 1796) da costruire a loro spese.