“Cinque domande che agitano la Chiesa”: incontro con il vaticanista Ignazio Ingrao
Martedì 20 febbraio, presso la Sala Duomo a Carpi, Ignazio Ingrao, giornalista e vaticanista del Tg1, è intervenuto per la presentazione del suo nuovo libro dal titolo “Cinque domande che agitano la Chiesa” dialogando con il vescovo Erio Castellucci
Ignazio Ingrao e monsignor Erio Castellucci
Martedì 20 febbraio, presso la Sala Duomo a Carpi, Ignazio Ingrao, giornalista e vaticanista del Tg1, è intervenuto per la presentazione del suo nuovo libro dal titolo “Cinque domande che agitano la Chiesa” (Edizioni San Paolo) dialogando con il vescovo Erio Castellucci. L’evento, promosso dagli Uffici Comunicazioni Sociali delle Diocesi di Carpi e di Modena, con il patrocinio della Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) e dell’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana), ha rappresentato una tappa del cammino sinodale delle chiese di Modena e Carpi, nell’ambito del cantiere dei “linguaggi e comunicazione”, ed ha avuto come interlocutori privilegiati i giornalisti e gli operatori dei media.
A margine dell’evento, Ignazio Ingrao è stato intervistato dal direttore di Notizie, Luigi Lamma.
Ingrao, “Cinque domande che agitano la Chiesa”: cos’è che ha ispirato questo titolo così provocatorio?
Innanzitutto, la necessità di mettere a fuoco le attese e il lavoro che sta facendo la Chiesa per una riforma e per interrogarsi sulle risposte alle sfide con cui si misura. Sfide che riguardano anzitutto che cosa significa essere cristiano oggi, e più in generale, la questione antropologica, ovvero che cosa significa essere uomo e donna oggi. Poi il tema della pace, le difficoltà che ci sono nella pratica religiosa e nelle vocazioni. Inoltre, le sfide che arrivano anche dalle altre chiese, ad esempio dalla realtà del mondo pentecostale in tante zone del mondo. Pensiamo, poi, al sinodo, a questo camminare insieme della Chiesa, che chiede un di più anche di coscienza e di consapevolezza.
Queste domande, secondo lei, hanno già un barlume di risposta nell’ambito del cammino sinodale o anche del sinodo?
Queste domande, in qualche modo, rievocano Rosmini, quando scriveva riguardo alle “cinque piaghe della Chiesa”. Alcune, naturalmente, non sono più attuali, altre invece mantengono la loro contemporaneità, per esempio Rosmini già poneva il problema del rapporto tra il clero e il popolo: oggi c’è tutto il tema del “clericalismo” sul quale tante volte Papa Francesco ha puntato il dito. Oggi, poi, si parla del ruolo dei laici, del coinvolgimento delle donne, e così via. Sicuramente dal sinodo, ma non solo dal sinodo, proprio anche dal cammino di questi quasi undici anni di pontificato di Papa Francesco, tante risposte, tanti suggerimenti, stanno arrivando. E’ un percorso, un processo, si è detto tante volte, che si è intrapreso. C’è anche la preoccupazione, la domanda, se tali riforme potranno un domani arenarsi o fermarsi. Io credo che, in realtà, sulla strada intrapresa, soprattutto di una maggiore aderenza al Vangelo, quindi di una Chiesa che sia più aderente alle domande, alle richieste che fa il Vangelo, non si torna indietro.
Guarda la videointervista realizzata da Notizie.