Medicina e intelligenza artificiale – 2° parte
Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon
Occorre identificare le condizioni etiche per uno sviluppo della IA per non rinunciare ad alcuni aspetti della nostra umanità, in un nuovo “umanesimo digitale”; per una medicina “con” le macchine e non “delle” macchine e nella consapevolezza che la tecnologia modifica inevitabilmente la stessa relazione paziente-medico. Non è possibile dimenticare che ogni soggetto è malato “a suo modo” e che il contatto personale costituisce l’elemento essenziale di ogni diagnosi e di ogni terapia; in questo senso, la macchina non potrà sostituire l’umano. L’IA va considerata esclusivamente come un aiuto nelle decisioni del medico, che rimangono controllate e supervisionate dall’uomo. Delegare compiti complessi a sistemi intelligenti, può portare alla perdita di qualità umane e professionali; debbono essere fatti controlli accurati, anche attraverso la validazione degli algoritmi, in modo da ottenere la più probabile certezza. Solo se emerge, da questi studi, che la IA ha una performance migliore di quella dei medici, allora dovrebbe essere accettata ed utilizzata.
Poiché ogni sistema di IA si basa sui dati, emerge il problema della privacy, verifica, selezione, preparazione e supervisione dei dati di esseri umani, con lo scrupolo di evitare errori nella raccolta e classificazione. Il consenso informato a trattamenti sanitari basati su IA può influire sull’autonomia del paziente. Certamente il paziente vede modificarsi il tradizionale rapporto di alleanza con il medico e ne può essere disorientato. È, dunque, un obbligo etico e giuridico, che coloro che si sottopongono a trattamenti sanitari così innovativi, attraverso l’IA, siano informati nelle modalità più consone e comprensibili di ciò che si sta compiendo; va specificato in modo esplicito nel consenso informato se i trattamenti applicati (diagnostici o terapeutici) provengano solo da una macchina (IA, robot) o se e quali sono gli ambiti e i limiti del controllo umano o supervisione sulla macchina. L’automazione in medicina può contribuire alla riduzione degli incidenti e della mortalità, ma, come detto in precedenza, non è priva di rischi. Le macchine possono essere mal programmate e mal impiegate. Pertanto, la questione della responsabilità è uno dei problemi più delicati e complessi che sorgono con l’utilizzo e lo sviluppo dei nuovi sistemi di IA.
(2 – fine)