Alleluia, Alleluia, Alleluia
La diocesi di Carpi legge il Vangelo - Vangelo di domenica 31 marzo 2024
Dal Vangelo secondo Marco
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.
Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. è risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. là lo vedrete, come vi ha detto”».
A cura di Simone Ghelfi, incaricato diocesano per il cammino sinodale
Lectio
Marco ci presenta tre donne che, appena tramontato il sole del sabato, giorno in cui gli ebrei cessano ogni attività lavorativa, si attrezzano comprando tutto il necessario per andare a sistemare il corpo di Gesù e ungerlo con oli aromatici: il venerdì infatti, per fare tutto prima del tramonto che dava inizio al sabato, la sepoltura era stata alquanto frettolosa. Alle prime ore del mattino della domenica quindi si incamminano, e all’alba arrivano al sepolcro.
Queste donne, molto concrete e operative, hanno un unico dubbio: non trovare nessuno in grado di spostare per loro la grossa pietra che occlude l’ingresso al sepolcro. Appena alzato lo sguardo però si accorgono con stupore che la pietra, anche se molto grande, è già stata fatta rotolare via, e il sepolcro è aperto. Non perdono tempo ed entrano subito ma, invece di trovare il corpo di Gesù, vedono un giovane seduto su un lato, vestito d’una veste bianca come un personaggio trasfigurato, venuto dal cielo. Lo stupore si trasforma in una paura che le blocca completamente: non riescono a fare e dire nulla. Il giovane, così come accade nei racconti biblici di apparizione, le invita subito a non avere paura e le rivela cos’è accaduto: il Gesù che state cercando, quello originario di Nazareth, che è stato crocifisso e che effettivamente avete visto seppellire qui, Dio lo ha risuscitato ed ora è andato in un altro luogo.
Ma non è tutto, il giovane affida loro anche un incarico: voi adesso non statevene qui a guardare la tomba vuota o a cercare ciò che non c’è, mettetevi di nuovo in cammino e andate a dire ai suoi discepoli, e in particolare a Pietro, che Gesù, Risorto, non è sparito ma li precede nel cammino, è tornato in Galilea (dove Gesù ha dato inizio alla proclamazione del Vangelo), e là potranno vederlo, esattamente come gli aveva detto (cfr. Mc 14,28). La “via” terrena di Gesù, il suo cammino nella storia, che dai primissimi versetti del Vangelo secondo Marco (Mc 1,2-13) sappiamo essere la realizzazione della “via di Dio”, della Sua presenza in mezzo al popolo annunciata da molti passi delle Sacre Scritture, sembrava finita con la morte di Gesù, ma ora può continuare per sempre, grazie al cammino, insieme, dei discepoli, che seguono nella storia Gesù Risorto che li precede.
Meditatio
Il Signore Risorto, anche grazie ai discepoli che lo seguiranno, continuerà per sempre a percorrere concretamente le vie della storia. Cosa cambia questo annuncio nel nostro modo di vedere la realtà in cui siamo e le relazioni che viviamo? Quanto è grande la Salvezza che Gesù ha portato, che dono immenso è la speranza cristiana, e che meravigliosa vocazione quella a cui il Signore ci ha chiamati. Quali sono gli stili, le scelte, le relazioni, le idee, i comportamenti, le paure che sbiadiscono in noi questa consapevolezza, e quali invece quelli che l’accrescono?
Oratio
Grazie Signore per il grande dono della speranza. Signore dacci il coraggio di “scomodarci” dalle nostre agiatezze, di abbandonare le inutili polemiche e le divisioni, e ogni giorno rimetterci insieme in cammino dietro a te. La tua morte e risurrezione sono per tutti! Aiutaci a comprenderlo e viverlo profondamente, concretamente e pienamente.
Contemplatio
Contempliamo il volto del Signore Risorto nelle madri e i loro bambini, che in tutte le troppe guerre e zone di povertà assoluta, ma anche tra gli scarti dei paesi ricchi del mondo come l’Italia, continuano giorno dopo giorno nella sofferenza a restare attaccati alla vita, nella speranza che queste assurdità finiscano, e in tutte e tutti coloro che si adoperano per la giustizia e in questi luoghi portano luci e segni concreti di speranza.
Fractio
“Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui.… Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”. Qui c’è tutto il cuore del Cristianesimo, tutto quanto ci è donato di vivere e annunciare. È tutto qui. Quali sono le cose che riteniamo centrali, fondamentali e irrinunciabili per la nostra fede, l’annuncio e la testimonianza, e quanto sono vicine a questo cuore?
L’opera d’arte
Jorge Alfonso, Apparizione di Cristo risorto alla Vergine (ca.1515), Lisbona, Museu Nacional de Arte Antiga. Questa tavola fa parte del “Polittico della Madre di Dio”, fatto realizzare dalla regina Eleonora del Portogallo a Jorge Alfonso, affermato maestro del Rinascimento portoghese. Il soggetto si ispira ad un episodio non riportato dai Vangeli, ma riconosciuto dalla tradizione: Cristo risorto apparve innanzitutto alla Madre. La composizione è divisa in due. A destra di chi osserva, Gesù, avvolto in un mantello rosso che gli lascia scoperti il busto e il braccio destro benedicente, davanti alla Vergine Maria, in abiti monacali, secondo un’iconografia diffusa, inginocchiata a mani giunte. L’incontro avviene in un vano inondato di luce da destra, che conduce attraverso un arco ad un cortile anch’esso illuminato, con una vetrata sullo sfondo. A sinistra, in un esterno dallo sfondo “incastellato”, sono raffigurati coloro che Cristo ha appena liberato nella sua discesa agli inferi, fra questi Adamo ed Eva e Giovanni Battista. Per l’attenzione ai dettagli e alla resa dei diversi materiali esposti alla luce, l’opera mostra di ispirarsi alla coeva pittura fiamminga, che ampio seguito aveva presso la corte di Lisbona.
V.P.