Payback sanitario, PD: “Proposta di legge del Parlamento per abrogare la norma”
Payback sanitario, PD: “Proposta di legge del Parlamento per abrogare una norma profondamente ingiusta”. Nota della consigliera regionale Palma Costi e dei parlamentari Stefano Vaccari e Andrea De Maria
Palma Costi
Una proposta di legge su cui ha lavorato insieme ai Parlamentari Stefano Vaccari Andrea De Maria che prevede “l’abolizione retroattiva del meccanismo di payback per le aziende produttrici e di commercializzazione di dispositivi medici, con effetto a partire dal 1° gennaio 2015, con l’impegno a garantire le necessarie coperture al Servizio Sanitario Nazionale al fine di far fronte ai mancati introiti delle Regioni”: questo il cuore della proposta di legge a sostegno delle aziende del settore biomedicale, presentata nella mattinata di lunedì 9 settembre dalla consigliera regionale Palma Costi insieme ai parlamentari Stefano Vaccari e Andrea De Maria, e lanciata durante un incontro a Mirandola, a cui ha partecipato anche il consigliere regionale Luca Sabattini.
“Si tratta di un tema nazionale – spiegano gli estensori del documento – che riguarda un importante settore ad alto contenuto di innovazione, e la nostra proposta vuole eliminare una norma irrazionale e iniqua, che metterebbe in discussione la sostenibilità economica delle imprese del settore. A questo obiettivo si aggiunge la necessità di reperire le risorse per finanziare i bilanci delle ASL, con la finalità di promuovere un’equa gestione della spesa sanitaria”.
Il Distretto biomedicale di Mirandola comprende oltre 220 imprese specializzate nella produzione di dispositivi medici, con circa 4.500 addetti, cui vanno aggiunte le imprese che commercializzano gli stessi.
Nel corso dell’incontro, le associazioni di categoria hanno ribadito che la necessità di destinare risorse al pagamento del playback limita gli investimenti in ricerca e sviluppo, con forti rischi per l’occupazione, e compromettendo l’innovazione tecnologica oltre a ridurre la capacità delle aziende di fornire dispositivi medici al Servizio sanitario Nazionale, con possibili ripercussioni sulla qualità delle cure.
“Dopo i vari impegni presi dal Governo su nostri atti e richieste, è necessario – concludono Costi, Vaccari, De Maria e Sabattini – porre rimedio al più presto, e Governo e Parlamento devono intervenire per sanare il periodo 2015/2018 e abrogare velocemente la norma del 2015. La proposta di legge è uno strumento concreto che mettiamo a disposizione di tutte le forze politiche, sia di opposizione che di maggioranza, per risolvere in via definitiva il problema. Serve una volontà politica comune per farlo”.