Scioperi
Carpi, Territorio
Pubblicato il Dicembre 13, 2024

Scioperi nel settore della metalmeccanica per il contratto collettivo nazionale

"Soddisfatti dell'ampia adesione da parte non solo delle grandi realtà ma anche delle piccole"

Una manifestazione della Fim Cisl

 

Sono partiti lunedì 9 dicembre gli scioperi per la rivendicazione del contratto nazionale metalmeccanici industria nel distretto di Carpi.

In questi giorni hanno incrociato le braccia i lavoratori e le lavoratrici di diverse aziende tra cui Angelo Po, Emmegi, Zadi, Federal Mogul, Elumatec, Goldoni Keestrack e altre più piccole per un bacino totale di oltre 1.500 metalmeccanici. Gli scioperi sono proclamati dalla Rsu Fiom Cgil e nel caso della Federal Mogul congiuntamente dalle Rsu Fiom Cgil e Fim Cisl.

Gli scioperi articolati vanno dalle 4 ore su unica giornata fino ad un’ora al giorno dal lunedì al venerdì per tutta questa settimana.

“Abbiamo messo in campo questa modalità per far capire alle imprese e a Federmeccanica-Assistal che la piattaforma da discutere è quella votata da quasi il 98% delle lavoratrici e lavoratori: non ne accetteremo nessun altra, vogliamo il contratto perché per noi rappresenta il momento in cui possiamo migliorare la nostra vita lavorativa dentro e fuori i luoghi di lavoro – affermano le Rsu delle aziende citate – Il contratto per noi rappresenta la via maestra, il momento in cui possiamo rivendicare migliori diritti, salario e migliori condizioni per chi entra nel mondo del lavoro”.

“Siamo molto soddisfatti delle adesioni allo sciopero – affermano Manuele Pelatti e Leopoldo Puca della Fiom Cgil di Carpi e Giuseppe Cimino e Massimo Occhi della Fim Cisl – questo ci dimostra ancora una volta che il tema contratto resta il punto cardine tra i metalmeccanici, in un periodo di incertezza e difficoltà economiche dovute in primis all’inflazione che ha sfiancato milioni di famiglie, mentre la maggior parte delle imprese ha continuato a fare profitti e a distribuire dividendi agli azionisti: è forse sbagliato richiedere una redistribuzione di questi profitti? Per noi assolutamente no. Gli scioperi andranno avanti”.

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