Quaresima…un po’ di storia dall’antichità
Nel rito romano il tempo di Quaresima (dal latino “quadragesima”, ossia quarantesimo giorno) inizia il Mercoledì delle Ceneri e si protrae fino al giovedì santo (prima della celebrazione “in coena Domini”)
di Andrea Beltrami
Nel rito romano il tempo di Quaresima (dal latino “quadragesima”, ossia quarantesimo giorno) inizia il Mercoledì delle Ceneri e si protrae fino al giovedì santo (prima della celebrazione “in coena Domini”). Durante la Quaresima viene praticata l’astinenza dalle carni soprattutto il venerdì, mentre negli ultimi giorni della Settimana Santa si adotta il digiuno. Questa prassi è molto antica, risalendo al secondo secolo nella città di Roma, e ci restituisce come la preparazione alla Pasqua fosse lunga tre settimane. Il tempo quaresimale come lo intendiamo adesso (di quaranta giorni) ha origine in Oriente a partire dall’inizio del IV secolo e cominciava il lunedì, dopo la domenica di Sessagesima (ossia sessanta giorni prima della Pasqua). In Occidente, in particolare a Roma, la Quaresima arriva nel 384 e durava 36 giorni nei quali si digiunava fino al triduo pasquale. Ma secondo i numeri biblici il Quaranta era il numero indicato per i giorni di digiuno; quaranta erano stati i giorni di digiuno di Mosè, di Elia e di Gesù e pure il periodo del diluvio universale. Con il IV secolo il triduo pasquale venne reintegrato nella Quaresima che, per raggiungere quota quaranta, venne anticipata al mercoledì della Quinquagesima che oggi è detto “il mercoledì delle ceneri”. Nel corso dei secoli si formò anche il periodo di preparazione alla Quaresima, detto tempo di Settuagesima (ovvero dal settantesimo giorno prima del sabato dell’ottava di Pasqua fino al Martedì Grasso). Questo tempo, soprattutto in epoca medievale assumeva la funzione di rendere meno godereccio il periodo di carnevale. Con la riforma liturgica tale periodo è stato abolito e si è ritornati all’antico calcolo della Quaresima facendola terminare il Giovedì Santo. Interessante come il Mercoledì delle Ceneri venisse chiamato anche “inizio del digiuno” oltre che primo giorno di Quaresima; in tale occasione si rinnova il rito dell’imposizione delle ceneri (ricavate dall’ulivo benedetto la Domenica delle Palme dell’anno precedente). Tale prassi è ricordata già dal X secolo quando le ceneri venivano imposte sul capo dei soli penitenti che avevano ricevuto la penitenza (pubblica) dal vescovo ed erano in attesa del giorno della riconciliazione. Venuta meno la penitenza pubblica il rito venne esteso a tutti i fedeli a ricordo che “polvere siamo e in polvere ritorneremo” (oggi le formule sono diverse, ma questa è quella che nei secoli veniva recitata al momento dell’imposizione delle ceneri sul capo delle persone). Quaresima è tempo di penitenza, segno della partecipazione dei cristiani al Cristo che si fa penitente per ogni uomo attraverso il digiuno nel deserto. È anche un momento privilegiato per ritagliarsi il tempo per pregare, riflettere e non trascurare le opere di carità. Un atteggiamento che dovremmo mantenere sempre, lungo tutto il percorso dell’anno, che nella Quaresima ci viene ricordato con maggiore intensità e slancio.