La cura è responsabilità di tutti
Primo appuntamento del progetto “Inguaribili ma sempre curabili” promosso da Hospice San Martino
“La cura è il primo passaporto della cittadinanza. Chi è curato e assistito è cooptato, ammesso, riconosciuto” ha affermato Ferruccio De Bortoli. “L’esperienza della cura è proprio questo: guardare l’altro con il cuore. Con una sana curiosità e non solo mettere in atto delle azioni” ha rinforzato il concetto Giada Lonati. E da qui è stato un progressivo viaggio nella realtà delle cure palliative a partire dall’esperienza della Fondazione Vidas che da oltre quarant’anni opera nelle realtà milanese come assistenza domiciliare ma anche con la gestione di un hospice per adulti e uno per bambini. Oltre duecento dipendenti e 400 volontari impegnati ad accompagnare malati e familiari nell’ultimo tratto della vita. Sono gli “Inguaribili ma sempre curabili”, come recita il titolo del convegno che nella mattina di sabato 29 marzo ha dato avvio al progetto culturale promosso dalla Fondazione Hospice San Martino, in collaborazione con Amo Carpi, ZeroK, Gafa e Carer, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, che in vari appuntamenti, da marzo a novembre, toccherà Carpi, Novi e Soliera con l’obiettivo di portare esperienze di medical humanities ovvero di una medicina che sappia rimettere al centro la dimensione della cura nella sua integralità.