Al Campo di Fossoli visita dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani
Nell’80° anniversario della Liberazione l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (Anpc) ha fatto visita al Campo di Fossoli. La delegazione era guidata dalla presidente nazionale Mariapia Garavaglia. Ricordati Odoardo Focherini e Teresio Olivelli
Il Campo di Fossoli, a Carpi, ha accolto la visita commemorativa dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (Anpc), per il tradizionale pellegrinaggio nei luoghi significativi della Resistenza. Ad accogliere la delegazione, composta dalla presidente Mariapia Garavaglia, dai vicepresidenti Silvia Costa e Ferdinando Sandroni – è stata accolta da Manuela Ghizzoni e Maria Cleofe Filippi, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Fossoli. La preparazione alla visita a Fossoli è avvenuta in seguito alla presentazione, alla Casa della Memoria di Roma, del libro di Francesca Baldini “Fossoli e la Resistenza lombarda”. Ad accompagnare la visita anche il presidente emerito della Fondazione, Pierluigi Castagnetti.
L’80esimo anniversario della Liberazione ha particolarmente impegnato l’Anpc nel riconoscere il vasto e multiforme contributo dei cattolici alla Resistenza, armata e disarmata, e alla guerra di Liberazione anche ricordando che la Festa Nazionale fu istituita il 22 aprile del 1946 con un decreto di Alcide De Gasperi, un Padre della patria e tra i Padri dell’Europa.
Dopo la visita al Campo, la presidente Ghizzoni ha ricordato la strage di Cibeno, quando, il 12 luglio 1944, 67 internati politici del Campo furono prelevati e trucidati dalle SS nel vicino poligono di tiro, richiamando anche la visita delle massime autorità dell’Unione Europea, David Sassoli e Ursula Von Der Leyen, che ebbe luogo nel 2021, in occasione della commemorazione dell’eccidio.
Un’impresa corale, quella della Resistenza e della lotta di Liberazione, che vide l’impegno di donne e uomini di ogni fede politica. Fossero cattolici, socialisti, comunisti, azionisti o monarchici; fossero militari che avevano rifiutato di entrare nelle fila della RSI, o civili che imbracciavano le armi per la prima volta; fossero militanti di lungo corso, animati da una forte fede politica, oppure cittadini che molto semplicemente erano stanchi dell’oppressione nazifascista e anelavano soltanto alla pace e alla fine della guerra, i soli a essere alieni alla Resistenza e ai suoi valori furono i fascisti e i nazisti.
Una Resistenza che non può dimenticare l’importantissimo contributo dei cattolici, come ricordato dalla presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, Maria Pia Garavaglia: “Come Anpc scegliamo una data per ‘il nostro 25 aprile’ a causa del fatto che nel giorno della Festa Nazionale seguiamo i diversi eventi ufficiali. Per l’occasione, abbiamo scelto di effettuare un pellegrinaggio nei luoghi più significativi, ‘sacri’, per il sangue innocente versato per donarci l’Italia, che vorremmo fosse all’altezza di quei martiri che sognarono libertà e democrazia per le generazioni a venire. Nel campo di Fossoli sono transitati Teresio Olivelli e Odoardo Focherini, che la Chiesa ha dichiarato Beati. Sono stati moltissimi i testimoni cattolici, compresi sacerdoti e suore, e quindi la visita al Campo e al Museo è stata occasione di arricchimento spirituale. Abbiamo visto numerose scolaresche che ci hanno donato speranza. E abbiamo constatato con quanta passione e accuratezza si ponga nel recuperare il sito, con attenzione a un’interpretazione filologica dei diversi periodi in cui il Campo ha accolto le differenti espressioni di emarginazione, discriminazione e violenze, fino alla solidale convivenza fra carpigiani e esuli giuliano-dalmati. La memoria delle diverse vicende vissute nel Campo devono consolidare una consapevolezza condivisa della nostra responsabilità di essere degni di tanta testimonianza a difesa della libertà e dignità di ogni persona”.