Leone XIV: “Disarmiamo le parole”
Nel primo incontro in aula Paolo VI con la stampa mondiale il Papa ha parlato del valore dell'informazione per la pace
di Chiara Genisio
Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la terra. Parole di e sulla pace sono state al centro del primo incontro di Leone XIV con la stampa di tutto il mondo, lunedì mattina in sala Paolo VI. Ma anche un vademecum su come vivere il giornalismo e sul valore della comunicazione.
Accolto con grande affetto e un lungo applauso ha pronunciato le prime parole in inglese, con una battuta: “Dicono che quando si applaude all’inizio non vuol dire tanto…”, – ha scherzato – “Se siete ancora svegli alla fine e volete applaudire, grazie tanto…”.
All’inizio del suo intervento, pronunciato in italiano ha indicato le parole di Gesù: “beati gli operatori di pace”, ed ha spiegato: una beatitudine che sfida tutti, chiamando tutti a portare avanti una comunicazione diversa. Una comunicazione che secondo Leone XVI non deve andare alla ricerca del consenso a tutti i costi non ha parole aggressive e “non sposa il modello della competizione”. Una comunicazione che non separa la ricerca della verità dall’amore.
Leone XIV: solo i popoli informati possono fare scelte libere
Una pace che inizia da ciascuno di noi, da come guardiamo gli altri e li ascoltiamo e parliamo di loro.
Una ricerca della verità che a volte può condurre al carcere. Ed è proprio guardando ai giornalisti e alle giornaliste che pagano di persona la ricerca della verità sia a rischio della vita nei conflitti che in prigione che papa Prevost ha detto: “No alla guerra delle parole”. Ha espresso a loro la sua solidarietà ne ha chiesto la liberazione. “Solo i popoli informati possono fare scelte libere”, ha ribadito.
Le parole del Papa hanno ancora una volta sottolineato l’importanza dell’’informazione, “perché solo i popoli informati possono fare scelte libere”. Un ringraziamento forte è giunto a tutti i giornalisti dal Papa americano per il servizio alla verità compiuto in questi “giorni davvero speciali”.
Papa Leone XIV ha poi citato il messaggio per la Giornata mondiali delle comunicazioni sociali scritta dal suo predecessore Francesco: disarmiamo la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio. Purifichiamola dall’aggressività.
Un discorso interrotto più volte dagli applausi delle migliaia di giornalisti e giornaliste.
Leone XIV: la comunicazione è creazione di una cultura di ambiente umani e digitali
L’invito a non cedere mai alla mediocrità, a vivere un giornalismo che deve stare dentro il tempo e non fuori dalla storia, ha citato poi Sant’Agostino che diceva: “viviamo bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi”. Come aveva già accennato in questi giorni ha parlato dell’intelligenza artificiale: “Oggi una delle sfide più importanti è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla Torre di Babele, in cui talvolta ci troviamo tra confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici e faziosi. Il vostro servizio, le parole che usate, lo stile che adottate è importante”. Ed ha insistito: “La comunicazione non è solo trasmissione di informazioni ma è creazione di una cultura di ambienti umani e digitali “che devono diventare “spazi di dialogo e di confronto”
E guardando in particolare all’evoluzione tecnologica ha rimarcato il grande potenziale dell’intelligenza artificiale,” che richiede responsabilità e discernimento per orientare gli strumenti al bene di tutti così da produrre benefici per l’umanità”.
Una curiosità, niente selfie con papa Leone XIV, l’unico lo ha strappato una collega sudamericana.