Papa Leone XIV ai giornalisti: “Impariamo a conoscerci”
Incontro del nuovo Pontefice con i giornalisti e gli operatori della comunicazione
di Luigi Lamma
A distanza di poco più di tre mesi si torna in Aula Nervi. Allora, per il Giubileo del mondo della comunicazione, c’era Francesco in una delle sue ultime apparizioni pubbliche prima del ricovero al Gemelli, lunedì 12 maggio, su quella poltrona bianca c’è il neo eletto Leone XIV. Puntuale, il passo spedito, il sorriso e il saluto caloroso, l’applauso prolungato di giornalisti e operatori della comunicazione convocati per il consueto ringraziamento del Papa al termine delle fatiche di queste ultime settimane.
Tredici anni fa, per la medesima occasione, era il 16 marzo, si presentò Francesco raccontando al mondo del suo sogno/mandato di “una chiesa povera per i poveri”. Oggi Leone XIV ai “cari amici” giornalisti ha detto “impareremo a conoscerci” ma non prima di aver proposto un’impegnativa alleanza: lavoriamo insieme per diffondere una cultura di pace con parole disarmate. “I tempi siamo noi”, inutile lamentarsi e citando Sant’Agostino ha ricordato che se “viviamo bene i tempi saranno buoni”. Quindi tocca a noi comunicare bene, senza violenza e faziosità, per rendere migliori i tempi che viviamo.
Sorpresa quando, proprio all’inizio del discorso, ha pronunciato un forte appello per la liberazione dei giornalisti incarcerati e per la difesa della libertà di stampa. Come non cogliere anche da questa attenzione del Papa una spiccata sensibilità sociale per la difesa dei diritti umani fondamentali “perché solo i popoli informati possono fare scelte libere”. Il riferimento alla libertà di stampa violata rappresenta una felice coincidenza con l’istituzione del premio intitolato al beato Odoardo Focherini assegnato quest’anno per la prima volta a Carpi. Anche per questo grazie Papa Leone! Sarà ancora più bello imparare a conoscerti e a camminare insieme, per rendere buoni questi tempi difficili.