CAU, un sistema da rivedere
Bocciatura dalla Fimmg. Dottor Carvelli: “Poco utili al PS e inutile doppione degli studi dei Medici di Famiglia”
di Maria Silvia Cabri
Sono nati nel 2023, su un progetto della Regione Emilia-Romagna, al fine di alleggerire i Pronto soccorso ed essere di supporto ai medici di medicina generale. Sono i CAU, i Centri assistenza e urgenza, strutture mediche pensate per assistere pazienti con problemi di salute urgenti a bassa complessità, ossia non gravi. Tuttavia, a distanza di due anni dallo loro istituzione, il giudizio che ne viene dato non è positivo. Anzi: se ne chiede la chiusura o comunque una completa riorganizzazione. Richiesta questa che viene da una fonte autorevole: gli stessi medici di base. “I CAU sono un fallimento. Vanno chiusi o riorganizzati integrandoli alla medicina di gruppo. Attualmente sono solo uno sperpero di denaro”, afferma il dottor Dante Cintori, segretario provinciale Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) Modena. Nonostante la contrarietà della Federazione, lo scorso 31 marzo l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, ha prolungato, con una delibera di giunta, i contratti dei medici impiegati nei CAU fino a fine anno.