Festa della Madonna della Neve, il Vescovo a Quarantoli
Domenica 3 agosto, il vescovo Erio Castellucci ha presieduto la Messa a Quarantoli di Mirandola per la festa della Madonna della Neve, a cui è intitolata la parrocchia, e in occasione della Sagra
di Virginia Panzani
Don Espoir, mons. Erio Castellucci, don Flavio Segalina
“Quando studiavo a Roma ho trascorso quattro anni proprio di fronte alla basilica di Santa Maria Maggiore, quindi mi sento in qualche modo legato alla festa della Madonna della Neve”. Così il vescovo Erio Castellucci ha osservato alla Messa da lui presieduta domenica 3 agosto a Quarantoli di Mirandola per la festa della Madonna della Neve, a cui è intitolata la parrocchia, e in occasione della Sagra. La liturgia è stata concelebrata dal parroco don Flavio Segalina, che ha ringraziato di cuore il Vescovo per aver accettato l’invito nonostante i numerosi impegni, e da don Espoir, sacerdote originario del Togo, che sarà in aiuto alla parrocchia nel mese di agosto. Dopo la Messa, come da tradizione, per la gioia di piccoli e grandi, è stata riprodotta la nevicata miracolosa avvenuta sul colle Esquilino a Roma, nella notte tra il 4 e il 5 agosto dell’anno 352, nel luogo dove è sorta in seguito la basilica di Santa Maria Maggiore. Da questo evento nacque la festa della Madonna della Neve.
Dall’omelia del Vescovo
Come ha osservato monsignor Castellucci nell’omelia, commentando il brano del Vangelo Luca (Lc 12,13-21), l’uomo ricco della parabola “ha fatto male i conti”, anche se apparentemente tutto funziona bene: “ha fatto male i conti perché non ha messo nel bilancio la morte. Può sembrare fuori posto parlare della morte quando le cose vanno bene, eppure la saggezza cristiana l’ha sempre messa in conto. Anche perché, se non lo facciamo, la morte arriva comunque, fuori bilancio, e devasta tutto. Come succede all’uomo della parabola”. Far bene i conti, ha proseguito, “significa valutare la nostra esistenza come un dono che va restituito. Non ne siamo proprietari, ma solo custodi. Dunque, il grande errore dell’uomo della parabola non è la sua ricchezza. L’avesse condivisa, l’avesse messa a disposizione per far lavorare la gente, avrebbe potuto essere un imprenditore e fare tanto bene. Il problema è che egli ragiona come se ci fosse solo lui. I verbi, infatti, sono tutti alla prima persona singolare. E poi, quando immagina un dialogo, riesce a immaginarlo solo con se stesso”. L’uomo della parabola sbaglia non nell’essere ricco, ma nell’essere egoista. “Il Signore ci invita a passare dall’‘io’ al ‘noi’ – ha sottolineato il Vescovo -. Fare bene i conti, secondo il Vangelo, significa mettere nel bilancio della vita la morte, non come momento terribile, anche se è temibile, non come momento che devasta tutto, ma come momento di verità, in cui il Signore ci chiederà di restituire con frutto ciò che ci ha donato, ciò che abbiamo realizzato dovrà trasmettersi ad altri”. Si tratta di un’eredità non pecuniaria, bensì del dono di noi stessi al prossimo. “Chiediamo questo per l’intercessione di Maria che non ha mai vissuto per se stessa – ha concluso monsignor Castellucci -. Maria non si è mai esaltata per il grande dono, che aveva ricevuto, di essere la madre di Gesù, ma ne ha fatto un canto per tutti, per noi, e continua ad accompagnarci purché ci sentiamo parte di un ‘noi’”.
Cosetta Malavolta, alle spalle la statua della Madonna venerata a Quarantoli
Pubblichiamo di seguito il testo composto e letto da Cosetta Malavolta, parrocchiana di Quarantoli, al termine della Messa presieduta dal vescovo Castellucci.
Oggi la nostra comunità è in festa per la solennità della “Madonna della Neve”, alla quale la Pieve di Quarantoli è intitolata. Circondati dalla bellezza storica di questo luogo mistico, affidiamo a Maria i desideri più cari e più intimi del nostro cuore, affinché da essi ci sorprenderà l’amore, per accogliere con stupore ogni alba di un giorno nuovo per questo diciamo:
Quanto sei bella!
Quanto sei bella, o Madre Mia,
dolce Maria, stella del mare.
Il tuo bel viso è un Paradiso;
col tuo sorriso conforta i cuori.
Prega per noi, siamo figli tuoi, stella del mare.
Tu che Regina sei della neve
proteggi tutti noi e la nostra Pieve!
Sotto il tuo caldo e dolce mantello, sarà più bello
lodarti ancora.
Maria, donna del presente e Madre di speranza,
prega per noi, siamo figli tuoi, stella del cielo!
Con fede e riconoscenza
Cosetta Malavolta
Comunità di Quarantoli