Angelus, Papa Leone: “non basta professare la fede con le parole”
All’Angelus di domenica 24 agosto in piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha spiegato che non è sufficiente compiere “atti religiosi se questi non trasformano il cuore”. “La nostra fede è autentica quando abbraccia tutta la nostra vita”. Ha inoltre richiamato l’importanza del perseverare nella preghiera per la pace
Foto Vatican Media/ SIR
All’Angelus di domenica 24 agosto in piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha spiegato che non è sufficiente compiere “atti religiosi se questi non trasformano il cuore”. “La nostra fede è autentica quando abbraccia tutta la nostra vita, quando diventa un criterio per le nostre scelte”, ha detto, Cristo “ci ha amati fino ad attraversare la ‘porta stretta’ della croce”, imitarlo significa a volte compiere “scelte faticose e impopolari, lottare contro il proprio egoismo e spendersi per gli altri”.
Al termine dell’Angelus, il Santo Padre ha richiamato l’importanza del perseverare nella preghiera per la pace.
“Esprimo la mia vicinanza alla popolazione di Cabo Delgado, in Mozambico, vittima di una situazione di insicurezza e violenza che continua a provocare morti e sfollati – ha ricordato -. Mentre faccio appello a non dimenticare questi nostri fratelli e sorelle, vi invito a pregare per loro ed esprimo la speranza che gli sforzi dei responsabili del Paese riescano a ristabilire la sicurezza e la pace in quel territorio”.
“Venerdì scorso, 22 agosto – ha aggiunto – abbiamo accompagnato con la nostra preghiera e con il digiuno i fratelli e le sorelle che soffrono a causa delle guerre. Oggi ci uniamo ai nostri fratelli ucraini i quali, con l’iniziativa spirituale ‘Preghiera Mondiale per l’Ucraina’, chiedono che il Signore doni la pace al loro martoriato Paese”.