Oasi La Francesa, il nido della biodiversità
L'Oasi, gestita dall’associazione Panda Carpi, domenica 7 settembre ripartono le attività aperte al pubblico
di Pietro Paulo Spigato
Sul territorio carpigiano c’è una vera e propria perla nella custodia del creato, ed è l’Oasi La Francesa, storico sito naturalistico nelle campagne fossolesi, che riprenderà le attività aperte al pubblico domenica 7 settembre. La Francesa, gestita dall’associazione Panda Carpi, si pone non solo a tutela di fauna e flora, ma anche come realtà che vede circa una dozzina di volontari spendersi per l’ambiente, in modo totalmente gratuito e per l’amore del territorio e delle sue caratteristiche. All’Oasi la natura nella sua forma più libera ha la precedenza su tutto: della superficie totale a disposizione, solo circa un quarto è visitabile al pubblico, lasciando enorme spazio agli animali per potersi stanziare e vivere la propria routine in habitat creati ad hoc per loro. Tra le aree fruibili ai visitatori vi è il capanno del birdwatching che, data la crescita del fenomeno, attrae sempre più pubblico con appassionati che giungono anche da fuori regione. Attraverso feritoie in una struttura in legno, è possibile osservare e fotografare i volatili, con migliaia di esemplari che popolano il cosiddetto “prato umido” dell’Oasi. “È un aeroporto internazionale – spiega Giuseppe Cagossi, ornitologo e storico volontario del sito naturalistico – ogni giorno può atterrare qualsiasi specie. Molti animali si fermano da noi come zona di transito, per nutrirsi, prima di riprendere la rotta migratoria per l’Africa. In questo periodo prevale la presenza di anano fra cui germani reali e alzavole”. La diversità delle specie è veramente ampia e sorprendente, portando uccelli differenti a seconda della stagione. Proprio in questi giorni sono giunti a La Francesa 72 esemplari di mignattaio.