Non
In cammino con la Parola
Pubblicato il Settembre 11, 2025

Non dimenticate le opere del Signore!

Commento al Vangelo di domenica 14 settembre 2025

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Commento

A cura di Padre Pasquale Cormio

L’amore di Dio per ogni creatura La lettura domenicale del Vangelo di Luca si interrompe in occasione della festa della Esaltazione della Croce, per lasciare spazio ad un brano del quarto Vangelo, una breve sezione del dialogo tra Gesù e Nicodemo, un fariseo, maestro della Legge mosaica e membro del Sinedrio. L’incontro, avvenuto nel cuore della notte, può essere interpretato come il cammino spirituale di chi, dalle tenebre dell’errore, si eleva progressivamente alla luce della fede nel Figlio di Dio e alla rivelazione dell’amore del Padre, che salva chi crede in Lui. Nicodemo si presenta sicuro di sé e compiaciuto della sua preparazione intellettuale; ma al termine del colloquio egli raggiungerà la consapevolezza di dover cambiare mentalità, scomparendo dalla scena e tacendo, per mettersi in ascolto del Figlio di Dio. Le parole di Gesù ci portano al cuore dell’evento salvifico, ossia al paradosso della croce, da cui si irradia l’amore di Dio e la vita eterna per gli uomini.

Una prima affermazione rivela chi sia Gesù, il Verbo divino che si è fatto Figlio dell’uomo: Lui, disceso dal cielo, può dire ciò che ha visto e udito dal Padre. Commenta sant’Agostino: “Sì, o fratelli, Dio ha voluto essere figlio dell’uomo, ed ha voluto che gli uomini siano figli di Dio. Egli è disceso per noi e noi ascendiamo per mezzo di lui” (Commento al vangelo di Giovanni, tr. 12, 8). Al movimento dall’alto verso il basso, compiutosi nell’Incarnazione, corrisponde un movimento dal basso verso l’alto del Figlio di Dio, che coinvolge anche chi a Lui si affida. Per l’evangelista Giovanni l’innalzamento è il termine per definire il Crocifisso: “Quando sarò innalzato attirerò tutti a me” (Gv 12,32). Rivolgere lo sguardo al Cristo sulla croce è il vero atto di fede che comunica la vita eterna. Il richiamo all’episodio del serpente, innalzato da Mosè nel deserto, secondo il racconto del libro dei Numeri (cfr. 21,4-9), ora trova la sua comprensione più profonda, come ricorda il vescovo Agostino ai suoi fedeli: “Fratelli, per essere guariti dal peccato volgiamo lo sguardo verso Cristo crocifisso… quanti volgono lo sguardo con fede alla morte di Cristo, vengono guariti dai morsi dei peccati” (Commento al vangelo di Giovanni, tr. 12, 11).

Sulla croce Cristo manifesta al mondo la sua obbedienza al Padre e rivela, con il sacrificio della sua vita, l’amore che Dio nutre per ogni uomo. “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio Unigenito” (Gv 3,16): in queste parole traspare tutto lo stupore e la meraviglia dell’uomo di fronte alla più alta manifestazione di un Dio che è Amore. E in un passaggio delle Confessioni così sant’Agostino prega: “Quanto ci hai amato, Padre buono, che non risparmiasti il tuo unico Figlio… Quanto ci hai amato! […] A ragione è salda la mia speranza in lui che guarirai tutte le mie debolezze. Senza di lui dispererei” (conf. X, 43.69). Gesù è il dono del Padre all’umanità, che non è lasciata sola nella sua disperazione e nel suo peccato. Chiunque crede in Lui, non si perde, ma ha la vita eterna, ossia la comunione di amore con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. È un dono, non una nostra conquista.

Sì, “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio Unigenito”. È il cuore della fede cristiana: un Dio che ama tutti senza trattenere nulla per sé, disposto non a condannare, ma a salvare ciò che è uscito dalle sue mani. E Dio salva non con la sua onnipotenza, ma nella debolezza e attraverso la croce. Se guardiamo la croce da un punto di vista umano, ritroviamo in essa la crudeltà e la potenza del male, la definiamo strumento di tortura e di morte; ma dal punto di vista di Dio essa è segno di mitezza e di misericordia, dono di sé nell’amore, albero di vita e cattedra da cui impariamo a percorrere la via dell’umiltà e dell’abbassamento. Se esaltiamo la croce, intendiamo esaltare Colui che è innalzato sulla croce, perché i nostri occhi possano convergere e fissarsi su di Lui per non smarrirci.

L’opera d’arte

Beato Angelico, Cristo inchiodato alla Croce (1441-42), Firenze, Convento di San Marco. La Crocifissione è stata raffigurata da Beato Angelico in sette celle nel corridoio dei frati conversi, i religiosi che non avevano preso gli Ordini Sacri. Nella cella 36 il pittore ci presenta la scena come se Gesù fosse “innalzato” da terra: “bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”. Lo vediamo infatti in cima alla croce, al posto assegnatogli dal supplizio, con le braccia stirate dai carnefici – arrampicati su due scale – sui bracci della croce, le mani che vengono trafitte dai chiodi, i piedi ancora poggianti sulla scaletta.

Sotto il legno, la Vergine e Maria Maddalena: alla serena accettazione del proprio destino da parte del Salvatore, che invita il Padre al perdono dei carnefici – come recita il cartiglio – corrisponde il dolore di Maria, che, nella sua tragica compostezza, distoglie gli occhi dal figlio crocifisso. A destra, i membri del Sinedrio e un soldato romano osservano la scena. Incorporando più elementi narrativi, queste immagini avevano l’intento di stimolare nei frati la devozione in modo più efficace, portando gli osservatori a immedesimarsi nella contemplazione della Passione.

V.P.

I 50 anni della corale Savani, il 7 novembre spettacolo al Teatro Comunale di Carpi
L’evento si pone a coronamento del calendario di sei appuntamenti musicali pensati per festeggiare il cinquantesimo anno di attività dalla fondazione della Corale, avvenuta nel settembre del 1974
di Giacomo Sforzi 
Pubblicato il 3 Novembre, 2025
L’evento si pone a coronamento del calendario di sei appuntamenti musicali pensati per festeggiare il cinquantesimo anno di attività dalla fondazione ...
Regione e Unione Terre D’Argine: accordo di programma
“Progetti costruiti insieme ai Comuni per rafforzare la sicurezza e la coesione sociale delle comunità e sostenere percorsi educativi e inclusivi per i giovani”
di Silvia 
Pubblicato il 31 Ottobre, 2025
“Progetti costruiti insieme ai Comuni per rafforzare la sicurezza e la coesione sociale delle comunità e sostenere percorsi educativi e inclusivi per ...
Al via lavori di riqualificazione dei passaggi a livello
Da venerdì 7 novembre previste chiusure a rotazione degli attraversamenti. In via Due Ponti e via Roosevelt chiusure solo notturne
di Silvia 
Pubblicato il 31 Ottobre, 2025
Da venerdì 7 novembre previste chiusure a rotazione degli attraversamenti. In via Due Ponti e via Roosevelt chiusure solo notturne