Tra sfide e speranza l’inizio di un nuovo anno scolastico
di Claudio Cavazzuti, Dirigente Istituto Sacro Cuore – Carpi
Le scuole riaprono i cancelli, accogliendo bambini e ragazzi, pronti a riprendere un cammino di crescita. Ogni anno scolastico rappresenta una pagina bianca da scrivere insieme: studenti, insegnanti, famiglie, comunità civile ed ecclesiale. La trama sembra classica, ma in realtà sarà intricatissima e i colpi di scena saranno all’ordine del giorno. Gli attori protagonisti? Migliaia di studenti, le loro famiglie e tutto il personale scolastico, non uno di meno. Le novità sono molte. Da un lato, le scuole continuano a rinnovarsi sul piano didattico, con nuove tecnologie e laboratori digitali che aprono possibilità di collaborazione. Dall’altro, cresce l’esigenza di non smarrire il valore insostituibile della relazione educativa: l’insegnante, in particolare, non è un semplice facilitatore, ma una guida capace di testimoniare passione per il sapere e cura per la crescita integrale degli studenti. Un’attenzione particolare è rivolta alla personalizzazione dei percorsi. Ogni studente porta con sé talenti e fragilità: la scuola è chiamata a riconoscerle e valorizzarle, educando all’inclusione e al rispetto delle diversità. La comunità scolastica diventa così laboratorio di convivenza civile e palestra di cittadinanza attiva. Una vera scuola di pace.
Le difficoltà non mancano. Le famiglie avvertono il peso economico legato all’istruzione; le scuole devono fare i conti con risorse limitate e organici talvolta insufficienti; gli insegnanti affrontano classi sempre più complesse. A tutto questo si aggiungono sfide specifiche: il calo demografico, che riduce il numero di alunni e mette in discussione la sostenibilità del sistema; l’integrazione degli studenti, che non parlano ancora l’italiano, e di quelli con diverse forme di disabilità. Queste sono le sfide che la scuola si trova ad affrontare. Inoltre, le esigenze formative di oggi vanno oltre le nozioni. La società chiede ai giovani non solo competenze, ma capacità critica, responsabilità e attenzione ai valori. In questo quadro si inserisce il dibattito sull’intelligenza artificiale: strumento potente che può arricchire la didattica, ma che richiede un uso consapevole, affinché non sostituisca il pensiero creativo ma lo stimoli.
Un ruolo importante, mi si permetta una veloce perorazione pro domo mea, è svolto anche dalle scuole paritarie, che rappresentano un valore aggiunto per il territorio. Esse garantiscono il pluralismo educativo e permettono alle famiglie di scegliere percorsi coerenti con i propri valori. Oggi però vivono una fase difficile: il calo demografico e i contributi pubblici insufficienti ne mettono a rischio la sostenibilità. È necessario riconoscerne il servizio e sostenerle con politiche adeguate, affinché possano continuare ad offrire qualità e attenzione educative. In questa prospettiva, credo, la comunità cristiana non può restare spettatrice. La scuola è uno dei laboratori più importanti in cui si costruisce la società di domani. Sostenere le nuove generazioni significa aiutarle non solo nello studio, ma anche nella crescita interiore e nella capacità di discernere il bene. Non partiamo però da zero. Il nostro territorio offre esempi concreti di collaborazione. Il Patto della Scuola dell’Unione delle Terre d’Argine, che quest’anno sarà rinnovato, dimostra come amministrazioni, dirigenti, insegnanti e famiglie possano lavorare insieme per garantire ai ragazzi un’istruzione di qualità e un ambiente formativo ricco di opportunità.
Ogni mattina, quando la campanella suona, si rinnova un atto di fiducia: negli studenti che guardano al futuro, negli insegnanti che li accompagnano, nelle famiglie che li sostengono, in una comunità che sa investire nella formazione. Il nuovo anno scolastico si apre con luci e ombre, ma resta la speranza che da quelle aule esca una generazione capace di costruire un mondo più giusto, fraterno e umano.